Una delle domande più frequenti, è alo stesso tempo probabilmente anche tra quelle più inutili. Per i vaccini anti-Covid, quanto tempo deve passare tra la prima e la seconda dose? Perché molti si fanno questa domanda e allo stesso tempo è anche superfluo porsela?

Vaccini anti-Covid, quanto tempo tra dosi

Se nella convocazione ricevuta c’è già la data della seconda dose, allora significa che chi di dovere ha già fatto i calcoli a dovere. L’equivoco però può nascere dal fatto che non tutte le regioni in Italia rispettano il medesimo intervallo tra la prima e la seconda dose.

Ecco quindi che nel cittadino il dubbio si alimenta e finisce per chiedersi: quale sarebbe l’intervallo corretto tra le due dosi di vaccino anti-Covid? Andiamo quindi a rispondere a questa domanda, secondo quelle che sono le indicazioni dell’AIFA, l’azienda italiana del farmaco.

L’internet è una tavola imbandita dove al suo interno c’è di tutto, anche molto cibo avvelenato. Purtroppo, la metafora è sempre più calzante, e anche in tema di vaccini Anti-Covid si fa sempre più efficace. Si è scritto praticamente di tutto a riguardo, alla fine per fortuna l’AIFA è intervenuta con dei limiti che dovrebbero aver messo tutti d’accordo. In verità, la questione è ancor tutta da studiare, quindi cerchiamo di chiarire bene i punti passo dopo passo.

Vaccini anti-Covid, gli intervalli di tempo

Per Johnson & Johnson il quesito non si pone, in quanto è monodose. Per AstraZeneca, l’Aifa, sul suo sito, parla di almeno 10 settimane dalla prima dose” e al massimo “entro la dodicesima settimana. I tempi tra una dose e l’altra per questo vaccino sono quindi abbastanza corposi. Diversa invece la questione per Pfizer e Moderna, il richiamo del primo va fatto dopo almeno 21 giorni, mentre per il secondo dopo 28. O almeno queste erano le indicazioni fino a pochi giorni fa.

In realtà, come dicevamo, si tratta di un argomento ancora in fase di studio.

In discussione però non ci sono eventuali rischi e controindicazioni, ma l’efficacia del farmaco. Insomma, si cerca di capire come rendere il farmaco più efficace, quindi l’intervallo migliore deve permettere agli anticorpi di fare al meglio il loro lavoro. Oggi si ipotizzano 2 mesi per Pfizer, ad esempio, ma come dicevamo, spetterà poi agli enti ufficiali dire la parola ultima in merito.

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