C’è ancora chi parla di immunità di gregge, nonostante ormai tutti (più o meno) hanno capito che il vaccino non elimina i contagi. Intanto, le vaccinazioni in Italia proseguono con un ritmo che è decisamente sceso dopo i buoni numeri delle prime settimane. Intanto, avanza lo spettro della vaccinazione obbligatoria.
Vaccinazioni, a che punto siamo?
Sono circa 40 milioni i soggetti con la prima dose, solo il 67,6% della popolazione, mentre hanno completato il ciclo 38 milioni di italiani, ossia il 64,3%. Sono numeri da un lato incoraggianti, e fanno ben sperare sul fatto che a fine settembre saremo davvero all’80% della popolazione vaccinata.
Sono numeri altissimi, ma che vengono giustificati dal fatto che il vaccino non darà l’immunità di gregge, quindi il virus circolerà comunque. Per non raggiungere i soggetti non vaccinati, sarà necessario che questi siano davvero pochi. E, se raggiungeremo solo l’80% della popolazione, vi sembrano pochi 12 milioni di italiani non vaccinati, quindi a rischio di ammalarsi in maniera grave? È vero, a questo numero andrebbe sottratto quello degli under 12, soggetti non inseriti nella campagna vaccinale. Potremmo quindi quasi dimezzare i 12 milioni e considerarne solo 6 quelli a rischio concreto.
Vaccinazioni, i numeri nel dettaglio
Il vaccino obbligatorio potrebbe tagliare la testa al toro, anche se all’inizio creerebbe inevitabilmente nuove polemiche. Forse, però, sarà necessario analizzare bene i numeri. Ad oggi, solo l’1% degli over 90 non si è vaccinato, risultano invece senza alcuna dose il 4,9% della fascia 80-89. Nella fascia 70-79 la percentuale sale al 8,6%, mentre in quella dai 60 ai 69 sale al 12,35%. Le quattro principali fasce d’età più a rischio risultano quindi ben coperte, anche se non del tutto.
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