Quando i malati Covid hanno più probabilità di trasmettere il virus? C’è un periodo durante l’infezione che il portatore può trasmettere più facilmente il contagio? Gli scienziati stanno studiando il fenomeno e a quanto pare una risposta c’è.

Malati Covid, quando si è più contagiosi?

Una ricerca effettuata su 9000 soggetti ha evidenziato che ci sono 5 giorni specifici in cui il malato di Covid trasmette più facilmente il virus agli altri. Lo studio in questione è stato pubblicato su Jama Internal Medicine e condotto da Leonardo Martinez, ricercatore della Boston University School of Public Health (BUSPH).

Secondo tale ricerca i giorni più pericolosi in questo senso sono i primi 5, ovvero i due giorni che precedono i sintomi e i tre giorni successivi. In questa fase il malato di Covid infetta con maggior frequenza gli altri soggetti con cui è a contatto.

È innegabile che con questo virus il grande problema sin da subito si è rivelato essere quello degli asintomatici, in quanto una malattia che non ha ancora mostrato i suoi sintomi non viene isolata per tempo. Questo studio vuole puntare il dito proprio in questa direzione, ossia la fase iniziale del virus, quando i sintomi non sono ancora presenti o quanto sono appena iniziati. Nei primi 5 giorni di infezione quindi il soggetto è potenzialmente più contagioso.

Malati Covid, i 5 giorni pericolosi

9000 soggetti sotto esame da gennaio ad agosto 2020 nella provincia cinese di Zhejiang. 730 di questi 9000 erano pazienti Covid, tutti gli altri erano le persone a loro legate, sia familiari che colleghi di lavoro o amici. La ricerca ha svelato che i contagi avvenivano quando il contatto con la persona infettata avveniva poco prima o subito dopo la comparsa di sintomi riconoscibili. Ecco le parole del ricercatore Leonardo Martinez: “I nostri risultati suggeriscono che i tempi di esposizione sono importanti per la trasmissione del virus, e questo fornisce ulteriore evidenza del fatto che i test rapidi e la quarantena dopo che qualcuno è stato male sono un passo cruciale per controllare l’epidemia”.

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