Manca davvero poco alle vacanze di Pasqua 2022, vacanze che saranno caratterizzate da un allentamento delle misure anti-covid e quindi più libertà, anche per quanto riguarda il Green Pass e il sistema a colori che non sarà più attivo. Per gli hotel non servirà più il Green Pass e neanche per mangiare all’aperto. Nonostante tutto, i rincari e il clima della guerra non stanno portando i risultati sperati e nelle ultime settimane sono arrivate molte disdette.

Vacanze di Pasqua 2022 tra rincari e disdette, ecco il motivo 

Come spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori“Se questo è il trend in un mese così piatto per i viaggi temiamo rialzi ben maggiori ad aprile”. Di fatto, le prenotazioni per gli hotel hanno segnato un -30% ma i prezzi sono alti.

Secondo l’Istat su base annua si sono segnalati rincari del 14,6% per i pacchetti vacanze nazionali e dell’8,4% per le strutture ricettive. Ad aprile si teme un nuovo rincaro del 13,5%.

Dopo due anni di pandemia e incertezze, legate al covid e l’impossibilità di partire tranquilli, soprattutto in altri periodi che non fossero l’estate, si pensava che da aprile e quindi dalle vacanze di Pasqua, il turismo potesse riprendere quota ma così non è. Il caro-benzina, i rincari per le bollette di luce e gas, gli aumenti dei prezzi per la spesa alimentare e il conflitto tra Russia e Ucraina stanno di fatto scoraggiando le partenze.

Aumenti prezzi benzina, bollette e spesa scoraggiano le partenze

A causa dei prezzi in salita del carburante, nonostante il taglio delle accise di 30 cent fino al 21 aprile, molti italiani rinunciano ai weekend fuori porta in auto e di conseguenza anche alle partenze a Pasqua, inoltre l’aumento dei prezzi per alloggiare in hotel fa il resto. Secondo Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti:

“Le prospettive di questa primavera per il turismo erano molto alte.

Oggi però l’aumento dei costi dei carburanti si riflette sul costo dei viaggi e gli italiani, già messi alle strette dal caro bollette, hanno deciso di ridurre il budget: uno su tre taglia le spese turistiche alla voce ‘viaggi di Pasqua’ e nel complesso su tutti i fine settimana di aprile e maggio, e la domanda internazionale rimane sotto le attese”

Nelle città d’arte le prenotazioni sono dimezzate e molti hotel hanno segnalato perdite importanti a cui aggiungere gli aumenti del 600% per le bollette e di conseguenza anche i rincari alimentari. Di conseguenza per gli albergatori l’unica soluzione è stata quella di aumentare le tariffe. La guerra in Ucraina ha poi portato anche alla cancellazione di molti viaggi previsti tra aprile e maggio.

Secondo Unc, a subire più di tutti i rincari sono stati i pacchetti vacanza nazionali +14,6%, gli alberghi e motel +8,4%, i musei e monumenti + 7%, pacchetti vacanza internazionali +6,8%, parchi nazionali, zoo e orti botanici +6,4% e ancora villaggi vacanze, campeggi e ostelli +5,6%; pizzerie +3%; alloggi in altre strutture +2,9%; ristoranti +2,8%; b&b e agriturismi +2,4%. E gli aumenti non sembrano finiti, perché per la prossima estate anche i lettini e gli ombrelloni rischiano di costare di più.

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