Promesse o buoni propositi per il 2023? L’idea è stata lanciata dal sottosegretario all’Economia, Federico Freni, che in un’intervista al Messaggero ha spiegato come la Quota 41 diventerà col tempo l’unico coefficiente da raggiungere per andare in pensione. “La scelta è chiara: quota 41 è un metodo, non uno spot” ha ribadito, sottolineando come l’inserimento di un coefficiente anagrafico di 62 anni sia stato necessario soltanto per questioni di costi. Il futuro, però, sarebbe già segnato: si andrà verso un azzeramento di carattere progressivo di ogni limite d’età.

Il tema previdenziale resta quello più caldo in un paese come l’Italia, segnato dalla riforma Fornero, di cui si vorrebbero smantellare passo dopo passo tutte le misure più stringenti. Il sottosegretario è sembrato comunque molto prudente nelle affermazioni. La promessa è importante, ma sembra essere comunque vincolata all’andamento generale dei conti pubblici.

Pensioni 2023, dall’Opzione donna al supporto dei redditi medio-bassi

Ma non è tutto. Durante l’intervista, il sottosegretario Freni ha parlato anche del nodo “Opzione donna”. Al momento, ha sottolineato, si trattava di una misura non sostenibile dal punto di vista dei conti pubblici. Ma il governo è molto attento a questa tipologia di richieste dal basso perché intercettano “un bisogno di tutela cui non possiamo e non vogliamo negare risposte”. Non è ancora detta l’ultima parola, ha aggiunto: è possibile anche trovare una soluzione migliorativa.

Federico Freni ha parlano anche di come il governo abbia fatto una scelta di campo, sempre in ambito previdenziale, per quanto concerne la tutela dei redditi medio-bassi. Difende, dunque, la decisione di dare un supporto vero, attraverso la rivalutazione pensionistica, soltanto a determinate fasce. La scelta è stata di carattere politico e, nel prossimo futuro, sarà l’inflazione a dettare i parametri per le scelte.

Non solo pensioni, i buoni propositi per il futuro

Il sottosegretario all’Economia ha voluto poi lasciare un giudizio complessivo sulla Manovra di bilancio.

Le parole utilizzate sono ‘prudenza’ e ‘buon senso’. Significa che più di così non si poteva fare. Ma si rivendica l’indirizzo politico dato alla Legge di Bilancio, nonostante le difficoltà del momento e la crisi energetica.

Nelle conclusioni dell’intervista, Freni sottolinea come ci sia ancora molto da fare e gli impegni più urgenti saranno quelli concernenti l’estensione della Quota 41 per le pensioni, la ristrutturazione complessiva e definitiva del sistema fiscale e la definizione di nuove e più sostenibili politiche energetiche che possano permettere all’Italia di guardare con serenità al futuro.

Del resto, mancano ancora quasi cinque anni di governo, il tempo ci sarà.

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