.Trovare soluzioni contro il rincaro del gas e il timore razionamento questo inverno rischia di diventare uno dei perni al centro della campagna elettorale in vista delle Elezioni politiche del 25 settembre. I partiti, però, stanno decisamente puntando anche al lavoro e la riduzione delle tasse. Bisogna ammetterlo: l’inflazione e i rincari di benzina, bollette e spesa alimentare hanno impoverito le famiglie italiane. Lo scontento è forte da parte di chi lavora tutto il giorno e vede sparire lo stipendio dietro al pieno carburante sempre più caro, le bollette del gas a livelli mai visti e la spesa al supermercato costosissima.

E’ per questo che la proposta dello stipendio in più voluta dal Partito Democratico e Azione in vista delle Elezioni politiche incuriosisce.

Elezioni politiche 2022: un mese di stipendio in più per i lavoratori, cosa vuole fare Calenda

I due partiti vogliono garantire ai lavoratori dipendenti uno stipendio in più contro il caro vita. Sembra facile ma non lo è. Secondo gli analisti, infatti, per garantire uno stipendio in più è inevitabile che bisognerà aumentare qualcos’altro.
Azione di Carlo Calenda, ad esempio, punta ad una detassazione straordinaria per il 2022 di una extra mensilità – fino a 2.200 euro. Le imprese potranno erogarle ai dipendenti per far fronte ai rincari sempre più consistenti. Nel programma elettorale di Azione, vengono citati – e per fortuna- anche i giovani fino a 29 anni e gli autonomi. Una categoria spesso bistrattata come sappiamo. Per i giovani fino a 25 anni, la proposta è di una detassazione totale, che diventa del 50% per i giovani fino a 29 anni.
Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, invece, Calenda vorrebbe modificare il regime forfettario. In particolare, per gli autonomi che superano 65 mila euro di ricavi annui realizzare:

“Uno scivolo biennale di tassazione agevolata che accompagni gradualmente l’ingresso alla tassazione ordinaria Irpef”.

Le intenzioni del PD sul tema lavoro e fisco

Anche il Pd, in vista delle elezioni politiche del 25 settembre, punta al famoso stipendio in più.

Enrico Letta è stato chiaro e ha confermato che dare uno stipendio in più alla fine dell’anno nel caso di vincita alle elezioni sarà la priorità. La misura riguarderà i lavoratori e le lavoratrici e sarà fattibile introducendo una franchigia da mille euro sui contributi INPS a carico dei lavoratori dipendenti e assimilati.
Nel documento dedicato alle Elezioni politiche, si legge anche cosa vuole fare il PD sul tema fisco: non solo una mensilità in più a fine anno, ma anche la rivoluzione digitale come contrasto all’evasione fiscale e la diminuzione delle tasse sul lavoro. Sul tavolo c’è anche un’altra proposta: una dote da 10mila euro ai diciottenni.

I partiti politici, insomma, sono pronti a giocare anche sul tema lavoro in vista del voto. L’idea di uno stipendio in più a fine anno potrebbe rivelarsi come un’arma vincente per il Centrosinistra, nonostante i sondaggi continuano ad incoronare il Centrodestra con uno scarto piuttosto avanzato.