Da qualche settimana Netflix ha annunciato che il famigerato match di boxe tra Tyson e Paul verrà trasmesso sulla sua piattaforma. Mentre i veri appassionati di pugilato storcono il naso, i dirigenti della piattaforma si sfregano le mani, poiché il giro d’affari di questo incontro dimostrativo sta assumendo contorni economici davvero importanti. Quanto si guadagna da questo match?

Nuovi abbonati alla piattaforma

Naturalmente, lo scopo per Netflix è sempre lo stesso, quello di portare nuovi abbonati alla piattaforma, ma ovviamente il grosso lo faranno le pubblicità.

Da quanto Netflix si è aperta agli spot, le strategie sono completamente cambiate. Ora un prodotto può offrire ricavo anche senza che nuovi abbonati effettuino l’iscrizione. Questo perché chi vede lo show dovrà sorbirsi i vari spot (se il suo abbonamento lo prevede) e quindi arriveranno importanti introiti pubblicitari. Le strategie della piattaforma stanno sempre di più coinvolgendo gli avvenimenti sportivi dunque. Si tratta di un ulteriore tassello a questa nuova missione, dopo l’acquisizione dei diritti della WWE. Ovviamente, alla luce di questo giro d’affari, il match passa in secondo piano.

Del resto, non stiamo parlando di un vero e proprio incontro di pugilato, almeno non nel senso inteso dagli amanti di questa nobile arte. Si tratta infatti di un semplice match dimostrativo, quello che in altri sport come ad esempio il calcio, viene definita amichevole. Insomma, un’esibizione senza nulla in palio, e ci mancherebbe pure, visto che Jake Paul non è certo un vero pugile professionista, è un influencer che sta cercando di percorrere la fortunata stratta tracciata da Logan Paul, il quale dopo aver sfidato Mayweather jr in un match simile, è poi diventato proprio un wrestler importante della WWE. Stesso discorso per Mike Tyson che ormai è arrivato a 58 anni suonati e ha lasciato il mondo della boxe da questi due decenni.

Tyson vs Paul, il giro d’affari

Andiamo quindi a vedere quali sono i soldi che gireranno intorno a questo singolare confronto pugilistico. L’evento in streaming nasce dalla collaborazione tra Netflix e Most Valuable Promotions. Tyson ha accettato di sfidare l’influencer naturalmente per gli incassi che tale evento può generare. Si parla di un giro d’affari di 300 milioni di dollari. Tale incasso è generato appunto dall’offerta proposta da Netflix per aggiudicarsi la messa in onda della diretta. Inoltre, ci sono i ricavi degli sponsor e dei biglietti. Paul è anche organizzatore dell’evento e, prima di verificare le sue capacità pugilistiche, gli va dato atto di quelle imprenditoriali.

Si stima che il costo biglietti potrà arrivare a costare da 155 a circa 10.000 dollari. E se consideriamo che l’AT&T di Dallas, in Texas, ha una capienza di 80 mila spettatori, allora ecco che gli incassi per i biglietti potrebbero essere davvero mostruosi. La monetizzazione per i due protagonisti però va ben oltre, visto che lo stesso Paul è sapiente conoscitore del mezzo. Stiamo parlando di YouTube; i due contendenti stanno rilasciando periodicamente delle reel dei loro allenamenti e quelli di Tyson stanno facendo visualizzazioni incredibili. Uno di questi è risultato essere il più visto delle ultime settimane, con ben 90 milioni di visual. Insomma, l’evento in programma per il 20 luglio sta già fruttando un bel po’ di soldi ai due protagonisti.

I punti salienti…

  • torna sul ring Mike Tyson per sfidare l’influencer Paul;
  • il giro d’affari dell’esibizione si aggira intorno ai 300 milioni di dollari;
  • Netflix trasmetterà il match in diretta sulla sua piattaforma streaming.