Immaginate di ereditare una bellissima casa da un parente lontano e di trovare al suo interno una cospicua somma di denaro in lire. Pensereste: finalmente la dea bendata è arrivata da me! E, poi, dopo la gioia il pianto per colpa di Banca d’Italia.

Il motivo è che da circa 10 anni non è più possibile effettuare il cambio dalla lira all’euro. La legge aveva imposto come termine ultimo per la conversione in euro delle banconote e delle monete il 28 febbraio 2012. Tale termine, però, è stato anticipato al 6 dicembre 2011 con un decreto successivo emanato d’urgenza con decorrenza immediata.

Chi era ancora in possesso di lire, quindi, si è ritrovato con un pugno di mosche in mano.

Banca d’Italia, però, sulla sua pagina ufficiale, ha chiarito che è ancora possibile cambiare alcune banconote purché il richiedente abbia presentato tale richiesta tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012.

La vicenda

È accaduto a una pensionata di 78 anni di Latina. Un po’ di tempo fa si è ritrovata unica erede di uno zio, che non aveva moglie e figli, ereditando una casetta di campagna. Fin qui nulla di strano, lo stupore della signora è stato quello di aver trovato al suo interno 180 milioni di vecchie lire di vario taglio. Erano nascoste nell’intercapedine del muro della casa.

La donna non ci poteva credere, la sua vita sarebbe cambiata dalla sera alla mattina e così ha contattato immediatamente la Banca d’Italia. Quest’ultima però le ha comunicato che non era più possibile effettuare il cambio del denaro perché trascorsi 10 anni dall’entra in circolazione dell’euro (2002).

La pensionata, però, non si è data per vinta e ha contattato l’Associazione Giustitalia che si occupa proprio (tra le altre cose) dei problemi legati alla conversione della lira in euro. Insieme a tale ente, ha avanzato una richiesta di conversione al Tribunale Ordinario.

Cosa è accaduto poi?

Dopo il diniego di Banca d’Italia, la signora di Latina si è rivolta a Giustitalia e del suo caso si stanno occupando gli avvocati Fabrizio Cerasa e Angela Putsulu che hanno spiegato come si è evoluta la situazione del cambio lira-euro nel corso del tempo. Ebbene, le banconote e le monete hanno cessato di avere valore legale il 28 febbraio 2002 ma la conversione di tale denaro (banconote non prescritte) in euro è stata permessa fino al 28 febbraio 2012. Il legislatore, però, ha anticipato la prescrizione delle lire con decorrenza immediata al 6 dicembre 2011, quindi ancora prima dei dieci anni. Proprio per questo il 7 ottobre del 2015 la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima quest’ultima norma.

Successivamente, esattamente il 21 gennaio del 2016, il Mef, per eseguire quanto richiesto dalla Corte Costituzionale, ha previsto che la persona che richiedeva la conversione dovesse dimostrare di aver presentato una richiesta di cambio della lira. Quest’ultima, però, doveva essere stata effettuata tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012 e avere anche la specifica dell’importo. Il giorno seguente, le filiali della Banca d’Italia hanno già iniziato ad effettuare le operazioni di cambio come da istruzioni Mef.

Per gli avvocati, però, la prescrizione di 10 anni (che è legge in Italia) sarebbe dovuta iniziare dal momento in cui il soggetto richiedente poteva far valere i propri diritti, come recita l’articolo 2935 c.c. Nel caso su indicato, quindi, la decorrenza sarebbe dovuta partire dal momento in cui la pensionata ha trovato le banconote.

La speranza di tutti, e soprattutto dell’anziana signora, è che grazie a tale norma potrà entrare in possesso del denaro ritrovato. Insomma, la speranza non è l’ultima a morire.

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