Il 1 ottobre è partito il trimestre anti inflazione voluto dal Governo per aiutare le famiglie a far fronte ai rincari della spesa alimentare. Fino al 31 dicembre, molti prodotti a largo consumo saranno scontati del 10% e si riconosceranno grazie ai bollini tricolore con il carrello verde, bianco e rosso. Ad aderire sono 25mila tra supermercati, ipermercati, discount, farmacie e parafarmacie in Italia. Dalle prime segnalazioni, però, sembra che l’avvio è stato lento, soprattutto in alcune città. Le associazioni dei consumatori, infatti, hanno timore in merito alla totale libertà lasciata ai negozianti e imprese sui prodotti da scontare e per l’assenza di controlli.

Trimestre anti inflazione: ecco i prodotti scontati

Come abbiamo visto, sono numerosi i prodotti che aderiscono al patto anti inflazione voluto dal ministero delle imprese e del made in Italy per tutelare il potere di acquisto delle famiglie. Si trova un po ‘ di tutto: dalla pasta, al pane, passando per prodotti per l’infanzia, pannolini, cibo per animali, caffè, biscotti, olio, miele, zucchero, saponi e latte. Il paniere tricolore viene messo a disposizione con delle promozioni, prezzi fissi e prodotti a marchio. Come anticipato, questi prodotti si riconoscono perché sono contrassegnati da un logo che riporta i colori dell’Italia e un carrello. Ogni azienda aderente, però, può scegliere in autonomia quali prodotti scontare.

Il primo giorno di sconti, ossia domenica 1 ottobre, i dati non sono stati rassicuranti. Infatti, molti supermercati non hanno fatto in tempo a fornire i prodotti scontati, che però dovrebbero arrivare in questi giorni. Alcuni cittadini hanno persino segnalato che in certi punti vendita non era presente nemmeno il bollino. Insomma, l’iniziativa è partita con una sorta di ritardo organizzativo ma già da questi giorni tutto dovrebbe tornare alla normalità.

Trimestre anti inflazione: il patto salva spesa non convince del tutto

Secondo Assoutenti, però, anche se l’iniziativa potrebbe far risparmiare 4 miliardi di euro nel trimestre, il fatto che venga lasciata libertà totale ai punti vendita sui prodotti e gli sconti, potrebbe rappresentare un problema.

Il presidente di Assoutenti Furio Truzzi ha detto che:

“Il prossimo 4 ottobre il ministro delle imprese, Adolfo Urso, incontrerà le associazioni del Cncu-Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti e chiederemo di avviare un attento monitoraggio per verificare la reale entità degli sconti praticati”

Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, invece:

“Ciò che conta per indicare alle famiglie se il prezzo di un prodotto è iniziato a diminuire è il dato congiunturale, ossia quello rispetto al mese precedente”

Secondo il Codacons i prodotti scontati sarebbero pochi e sotto le aspettative. La maggior parte dei punti vendita, poi, avrebbe imposto per prezzi fissi, cioè hanno bloccato i listini di alcuni beni di largo consumo, come olio, pasta e pane. Questi beni per i prossimi tre mesi non aumenteranno di prezzo ma neanche caleranno. Un’altra criticità, riguarda il fatto che la maggior parte dei punti vendita scelgono i prodotti a marchio privato. Quindi quelli delle marche alimentari più famose sono, di fatto, escluse. Quindi, chi solitamente acquista marche specifiche non noterà un vero e proprio vantaggio. All’iniziativa, però, hanno aderito anche alcune grandi aziende come Ferrero, Barilla e Mutti che dovrebbero abbassare i prezzi. Da citare anche il caso dei piccoli negozi al dettaglio, che per ora latitano e quindi, ciò danneggerebbe quelle persone che vivono nei piccoli Comuni dove non sono presenti supermercati.

Le città che sono partite meglio

Intanto, secondo i numeri diffusi dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Roma e Milano sono le città che vedono la partecipazione di più punti vendita. La campagna è partita bene anche a Torino, Napoli, Bologna, Genova, Palermo, Catania, Venezia , Bari , Messina, Cagliari e Reggio Calabria.

Tra le regioni dove gli sconti stentano a decollare, invece, ci sono Abruzzo, Umbria, Calabria, Sardegna e in tre province su quattro del Lazio.

Riassumendo

  • È partito il trimestre anti inflazione che fino al 31 dicembre proporrà beni a prezzi calmierati nei supermercati
  • Secondo le associazioni di consumatori però si rischia il flop a causa di alcune criticità
  • Secondo i numeri diffusi dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in alcune città la campagna è partita bene.