Sembrano sempre farla franca i furbetti del reddito di cittadinanza. Da quando il sostegno è stato abolito se ne parla ancora di più di prima. Di recente, il governo ha deciso di dare vita alla Mia, la nuova misura che prenderà il posto del Rdc ma nei tribunali si sta verificando quello che è stato definito “il pasticcio del reddito di cittadinanza”. Di che cosa si tratta nello specifico?
Con la legge di bilancio approvata a fine 2022, oltre al reddito di cittadinanza, risultano abrogate anche le norme incriminatrici relative al reddito.

Ossia per chi percepisce il sussidio in maniera indebita. L’articolo 7 prevede che chi percepisce la misura senza averne davvero diritto rischia la reclusione da due a sei anni più alcune pene accessorie. Il problema, però, è che il sostegno è ormai abolito e quindi nei tribunali iniziano a presentarsi numerosi problemi.

Cosa sta accadendo nei tribunali, il pasticcio della riforma

Basti pensare che alcuni avvocati basandosi sul principio del favor rei, stanno chiedendo di applicare sentenze di non doversi procedere, mentre i giudici stanno chiedendo ai pubblici ministeri di riformulare le accuse contestando altri reati. Ad esempio, truffa o appropriazione indebita. Nel tribunale di Belluno, quindi, è andato in scena quello che è definito come il pasticcio del reddito di cittadinanza. Il primo caso riguarda un percettore che avrebbe percepito 580 euro senza averne diritto. Non avrebbe detto della presenza del fratello nello stato di famiglia e in più avrebbe inserito alcuni parenti che non abitano nemmeno in Italia. O almeno queste sono le accuse mosse all’uomo, mentre secondo la difesa queste dichiarazioni corrispondono alla realtà.

I furbetti del reddito di cittadinanza la fanno franca

L’avvocato, quindi, ha sollevato l’eccezione e il giudice ha deciso di fare un rinvio a lungo termine in modo da aspettare che la Cassazione si esprima di settembre o magari arrivi un nuovo decreto.

Il secondo caso, invece, riguarda un uomo che per anni avrebbe percepito 184 euro al mese dicendo di essere in Italia da anni ma lo era da regolare. Per lui, però, si è arrivati alla stessa conclusione dell’altro imputato.

E questi non sarebbero gli unici casi emersi da quando il reddito di cittadinanza non c’è più. In pratica, i furbetti la stanno facendo franca e questo si dimostra davvero un pasticcio per cui servirebbe davvero un decreto al più presto. Nel frattempo, il governo sta lavorando alla Mia. La nuova misura che da settembre sostituirà del tutto il Rdc ma ha dei vincoli più importanti e quindi molte famiglie che percepivano il sostegno di fatto lo perderanno da agosto.