Si rischia davvero una terza guerra mondiale a causa del conflitto in Ucraina? A lanciare una profezia, che ha tutto meno che di positivo, è George Soros al Forum di Davos, conosciuto già per aver annunciato il tracollo del modello economico cinese e in grado di anticipare le tendenze finanziarie internazionali. L’esperto di finanza ha così lanciato una nuova provocazione al Forum di Davos parlando del rischio della «la fine della civiltà» a causa del conflitto in Ucraina che rischia di trasformarsi in Terza Guerra Mondiale.

George Soros e la profezia sulla Terza guerra mondiale

Secondo Soros, il mondo sta per affrontare una «depressione globale» a causa della crisi immobiliare cinese, un evento talmente grande che sarà in grado di influenzare l’economia mondiale. Senza contare l’inflazione e lo stop della catena di approvvigionamento. che avrà come conseguenza uno choc sistemico. Da qui, la previsione sull’invasione dell’Ucraina che potrebbe davvero rappresentare l’inizio della Terza Guerra Mondiale.

La civiltà potrebbe non sopravvivere. Il finanziere ha sottolineato che il mondo è ancora più diviso tra «società aperte e società chiuse» e il pericolo di una guerra nucleare è solo un lato del problema. Il filantropo pensa che Putin abbia riconosciuto di aver sbagliato con l’invasione in Ucraina ma l’ipotesi di un accordo di pace non sembra credibile, anche perché dovrebbe essere il leader russo a iniziare i negoziati ma non lo farà, perché ciò vorrebbe dire dimettersi.

La lettera a Draghi sul gas russo

Soros ha poi scritto una lettera a Draghi che recita:

“Putin sta chiaramente ricattando l’Europa minacciando di trattenere il gas, che ha messo a riserva piuttosto che alimentare le forniture all’Europa, la posizione negoziale di Putin non è forte come sembra e come Putin finge che sia: si stima che per luglio i depositi russi saranno al massimo, e l’Europa è il solo mercato di sbocco russo.

Per l’Europa sarà importante imporre una pesante tassa sulle importazioni di gas, in modo che il prezzo al consumo non scenda, ma la Ue guadagni un gettito in da usare per sostenere i poveri e investire in energia verde”.