La guerra tra Russia e Ucraina, ha scatenato un vero e proprio allarme mondiale dovuto alla crisi alimentare. Se la situazione nei porti ucraini non si sbloccherà, l’allarme sul grano diventerà ancora più pesante. Parola di Pierre Vauthier, Funzionario Responsabile Designato dalla Fao per l’Ucraina, che ha parlato di crisi pesante:

La guerra in Ucraina diventa conflitto mondiale del grano, ecco cosa sta succedendo e i rischi

“Quello che avete visto finora è niente rispetto a ciò che vedrete se non si sblocca la situazione” come ha raccontato a Repubblica.

Il problema, in questo momento, non è solo quello di far partire la materia prima aggirando i blocchi di Russia e Bielorussia, ma anche altri ostacoli da non sottovalutare.

Il funzionario fa notare che non solo mancano fertilizzanti che la Russia ha smesso di inviare, ma non si può neanche accedere al credito agricolo, i macchinari non funzionano e le officine anche sono fuori uso.

Pierre Vauthier ha fatto notare che si cercano nuove soluzioni ma non facili da percorrere, senza contare che il grano bloccato all’interno dei silos si deteriora e perde valore:

“Stiamo architettando ogni possibile soluzione: riattivare una serie di vecchi mulini e trasformarlo in farina, che almeno dura di più, ma soprattutto vorremmo farlo partire. Il treno è una non-soluzione. Pensiamo a una carovana di migliaia di camion che lo porti oltre il confine rumeno, dove imbarcarlo su chiatte che raggiungono con una rete di canali il delta del Danubio».

Allarme anche dalla Ue

Anche la Ue ha lanciato l’allarme. La commissaria ai Trasporti, Adina Valean, ha sottolineato che almeno 25 milioni di tonnellate di grano devono lasciare l’Ucraina in tre mesi. Nel prossimo raccolto c’è posto solo per il 50%. La Ue fa sapere che è fondamentale liberare la capacità di stoccaggio arrivando a raggiungere un obiettivo di export di almeno 3-4 tonnellate.

Previsioni che per il 2022 non sembrano affatto rosee. Ecco perché la guerra in Ucraina rischia di diventare un conflitto alimentare.