Gli eventi sismici che stanno interessando la zona flegrea hanno fatto scattare l’allarme sul terremoto a Napoli. Il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci sta lavorando a un nuovo decreto relativo al piano di evacuazione della popolazione. Lo porterà al consiglio dei ministri non appena sarà pronto, ma intanto possiamo già fare il punto della situazione per capire come sarà impostato e quali sono i rischi alla luce dello sciame sismico nei Campi Flegrei.

Un nuovo piano di fuga per i napoletani

A lavoro per un nuovo piano di evacuazione in caso di evento di bradisismo nei Campi Flegrei.

Naturalmente, all’attenzione dei napoletani scatta però subito il pensiero relativo alla possibile eruzione del Vesuvio. In questo caso un piano di evacuazione esiste già e probabilmente il nuovo decreto del ministro Musumeci terrà conto anche di questo per ispirarsi al nuovo piano. Al momento secondo gli esperti di vulcanologia non ci sono segnali che facciano pensare a un evento del genere, ma prevederlo è comunque pressoché impossibile. Intanto, spunta una simulazione tridimensionale della possibile catastrofe. L’Istituto INGV fa sapere che tale simulazione non riguarda l’attuale sciame sismico, ma si rifà a un terremoto verificatosi nei Campi Flegrei oltre 4000 anni fa. Ciò detto, il Governo Meloni riceverà presto il piano relativo al provvedimento. Ecco cosa dice Musumeci a tal proposito:

“Abbiamo chiesto alla commissione del Sistema nazionale di Protezione civile di farci conoscere l’analisi della comunità scientifica sulla situazione aggiornata dell’area dal punto di vista sismico e bradisismico”.

Gli eventi sismici verificatisi negli ultimi giorni in zona hanno fatto scattare l’allarme nella popolazione. Si è addirittura parlato di una profezia di Nostradamus sui terremoti a Napoli, ma fortunatamente c’è chi sta dando credito solo alle informazioni scientifiche, senza lasciarsi prendere dal panico. Ma esiste davvero un piano di fuga per migliaia di persone? Ne è scettico il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello:

“Il caos che si potrebbe scatenare a seguito di ulteriori e violente scosse è un ulteriore ostacolo ad un allontanamento graduale della popolazione stimato in circa 72 ore. Tutte le amministrazioni locali hanno messo in evidenza che le cosiddette “vie di fuga” sono in tutto o in parte inadeguate se non inesistenti. Per queste ragioni, questa mattina ho depositato un’interrogazione a risposta scritta alla giunta regionale”.

Terremoto a Napoli, cosa accadrà?

A destare maggior preoccupazione è l’eruzione vulcanica del Vesuvio.

Al momento comunque non ci sono indizi che fanno pensare a uno scenario del genere, ma allo stesso tempo gli esperti aggiungono che la situazione può cambiare da un momento all’altro, poiché prevedere ipotesi di questo tipo è davvero difficile, se non addirittura impossibile. Ciò che comunque rincuora i napoletani è il fatto che non c’è un pericolo di effetto a catena con gli altri vulcani campani. Come dicevamo, il piano per l’eventuale eruzione del Vesuvio esiste già e comprende addirittura quasi un milione e mezzo di abitanti. Il piano ha predisposto due zone, quella rossa e quella gialla. Gli abitanti della zona rossa verrebbero trasferiti preventivamente in altre regioni gemellate. Per quelli della gialla sono previsti allontanamenti temporanei.

Il piano si diversifica inoltre in due fasi temporali: preallarme e allarme. Nella prima la popolazione può decidere autonomamente di allontanarsi dalle zone a rischio. Nella fase di allarme invece tutta la popolazione deve lasciare la zona rossa autonomamente o assistita. Si stima che il tempo per questa operazione è di 72 ore. Come sempre l’elenco sismico di INGV viene aggiornato in tempo reale e monitora l’attività geologica dell’intero paese. Passare le ore a controllare le scosse sul sito non è certamente l’approccio migliore per affrontare il problema da parte della popolazione.

Servirà invece la massima disponibilità qualora la Protezione Civile dovesse annunciare che è il caso di prepararsi per avviare l’evacuazione.

I punti salienti…

  • il monitoraggio del terremoto a Napoli ci dice che non ci sono connessioni tra lo sciame dei Campi Flegrei e il Vesuvio;
  • una possibile eruzione è comunque quasi impossibile da prevedere;
  • a tal proposito si sta lavorando a un doppio piano di evacuazione, per il bradisismo della zona flegrea e l’eruzione del vulcano.