Bere frequentemente del tè può aiutare a migliorare e ad allungare la vita: questo è quanto comunica un ultimo studio cinese che ha evidenziato i suoi tanti benefici. Le analisi sono state condotte su un campione di oltre centomila persone. Ecco le info.

Lo studio dei ricercatori di Pechino su tè verde

I ricercatori dell’Accademia Cinese di Scienza Medica di Pechino hanno analizzato un campione di circa centomila persone ognuna delle quali nel passato non aveva mai avuto cancro, ictus o infarto.

In seguito queste persone sono state divise in due gruppi. Nel primo sono stati inseriti i consumatori abituali di tè ovvero quelli che lo bevevano tre o più volte alla settimana mentre nel secondo chi non hai mai bevuto tè o lo ha consumato in modo saltuario. Tutti e due i gruppi, poi, sono stati seguiti per sette anni.

Ecco cosa ha rilevato lo studio

Dall’analisi effettuata dai ricercatori cinesi è emerso che coloro che bevevano tè avevano un rischio più basso del 20% di contrarre ictus o malattie cardiache mentre la morte per tali cause era inferiore del 22%. Inoltre è emerso che chi beveva la classica tazza di tè regolarmente aveva un’aspettativa di vita a cinquant’anni. Quindi maggiore di 1,26 anni rispetto a chi non lo beveva. Tali benefici secondo i ricercatori sono da additarsi anche alla ricca fonte di polifenoli che proteggono dalle malattie cardiovascolari e dai suoi fattori a rischio come l’ipertensione e la dislipidemia. Inoltre il tè verde rispetto a quello nero sembrerebbe avere più effetti per quanto concerne il processo di antiossidazione.

In ogni caso seppure è stato provato che il tè fa bene non bisognerà farne abuso. Gli esperti suggeriscono infatti di berlo tre volta alla settimana per godere di tutti i benefici su indicati. Ovviamente un consulto con il proprio medico sarebbe l’ideale.

Le parole degli autori

Uno degli autori dello studio il cui nome è Xinyan Wang in merito ai risultati su indicati ha dichiarato che gli effetti benefici sulla salute sono maggiori per il tè verde e per chi ne beve abitualmente. Inoltre, lo stesso ha spiegato che gli effetti maggiori si sono registrati più sugli uomini che sulle donne forse perché il sesso maschile era quello a consumarne di più e forse perché il gentil sesso è stato quello ad aver avuto una minore incidenza e mortalità di ictus e malattie cardiache.

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