Da quest’anno decollare da alcune città italiane potrebbe costare di più. Negli ultimi mesi, da quando gli italiani hanno ripreso a viaggiare, si è parlato dei rincari dei voli aerei, ma gli aumenti non sembrano finiti e riguardano anche la tassa di imbarco. Non è ancora certo che cosa accadrà, ma i rumors che stanno circolando da settimane, promettono degli aumenti inerenti alcuni aeroporti. Secondo le indiscrezioni, infatti, i rialzi dovrebbero interessare gli scali di Venezia, Napoli e Lecce. Nell’elenco, però, potrebbero aggiungersi altre città.
Tassa d’imbarco in aumento nel 2023, non solo voli aerei cari: ecco gli scali interessati per adesso
Ma che cos’è la tassa di imbarco? Essenzialmente si tratta della addizionale comunale sui diritti d’imbarco, istituita dalla Manovra finanziaria del 2004. Non tutti sono consapevoli che nel prezzo finale del biglietto aereo è presente anche questa tassa, che inizialmente era di 1 euro ma con il passare del tempo è arrivata a 6,50. Quindi, la tassa di imbarco di per sé non è una novità ma lo è il fatto che da quest’anno aumenterà in alcuni aeroporti e il timore è che la lista degli scali dove salirà l’importo della tassa aumenterà di volta in volta.
Come riporta il Corriere della Sera, il primo aumento partirà dal 1 aprile 2023 per tutti i passeggeri che partono dall’aeroporto Marco Polo Tessera di Venezia, anche per i residenti. Dai 6,50 euro attuali, l’aumento sarà di 2,50 euro e quindi per l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco l’importo arriverà a 9 euro.
La perplessità delle compagnie aeree
Dalle ultime notizie, però, sembra che l’imposta dovrebbe risparmiare i pendolari. Tassa di imbarco in aumento anche a Lecce. Qui un primo rialzo di 1 euro è previsto quest’anno e un secondo dal 2024, sempre di un euro. Per ora non ci sono notizie di aumenti simili negli altri scali.
Ovviamente i rumors sulla tassa d’imbarco non è andata giù ad alcune compagnie aeree. Basti pensare ad EasyJet, Ryanair e Volotea, le quali hanno puntato il dito, in particolare, contro il rincaro allo scalo di Venezia. Ciò potrebbe portare ad una perdita di competitività a vantaggio di altri aeroporti in cui decollare o arrivare, anche da parte dei turisti stranieri. L’aumento della tassa, infatti, potrebbe obbligare i vettori a calare le frequenze da e per Venezia a causa della poca sostenibilità.