Stavolta si rischia davvero grosso. La politica si sta addolcendo sul Green Pass, sempre piaciuto un mostro giuridico incontrollabile che spruzza contraddizioni da tutte le parti. Stavolta è il tampone a diventare oggetto di dibattito, ora dura 72 ore e rischia di far finire la pandemia fuori controllo nuovamente.

Tampone da 72 ore, un errore

Il tampone molecolare durerà 72 ore, già approvata la novità e quindi pronta a diventare realtà. Quello rapido invece continuerà ad avere una durata di 48 ore. Per il molecolare, quindi, significa che lo si potrà ripetere ogni 3 giorni, nel mentre il cittadino potrà circolare liberamente con il suo Green Pass temporaneo.

Dove sta il problema? Il problema è che già la durata di 48 ore era un compromesso più o meno rischioso, poiché il tampone ci dice con una discreta percentuale di precisione che il soggetto tamponato non è in quel momento positivo.

È vero che tra l’infezione e la manifestazione della stessa passano un paio di giorni, ma è anche vero che anche il tamponato potrebbe essere già infetto e non essere riscontrato dal tampone poiché l’infezione è appunto ancora nella fase di incubazione, e quindi la carica virale non viene rivelata. Quindi, già le 48 ore erano un rischio da pagare se non si vuole in nessun modo passare al vaccino obbligatorio, ora però estendere il tampone a 72 ore rischia di diventare un vero e proprio papatrack.

Virologi contro tampone da 72 ore

In massa i virologi si stanno scagliando contro questa decisione. Abbiamo sentito anche le parole di Brusaferro, il quale ricorda che la questione delle 48 ore di incubazione si riferiva soprattutto alla forma base del Covid-19, mentre la variante Delta è ancora più veloce. Un assurdo quindi le 72 ore di validità del tampone. Con questi errori, la pandemia rischia di andare completamente fuori controllo, nonostante la presenza dei vaccini.

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