E’ stato trovato un accordo sul taglio del gas del 15% per il prossimo inverno annunciato dai ministri dell’Energia dell’Ue. Gli Stati Membri hanno concordato di ridurre la domanda di gas del 15% rispetto al consumo medio degli ultimi anni e ogni paese dovrà fare in modo di raggiungere le riduzioni con misure di propria scelta. Esistono anche delle eccezioni per quei paesi in cui le reti elettriche non sono sincronizzate o quelle che non sono connesse alle reti di gas di altri Paesi europei.

Taglio gas, il piano d’emergenza Ue per ridurre i consumi. Italia rischia blackout con i razionamenti?

L’accordo sul gas è stato accolto positivamente dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen:

“Accolgo con grande favore l’approvazione da parte del Consiglio del regolamento per ridurre la domanda di gas e prepararsi all’inverno. È un passo decisivo per affrontare la minaccia di un’interruzione totale del gas. Grazie alla decisione odierna, l’Europa è ora pronta ad affrontare la sua sicurezza energetica, come Unione”

Con il nuovo accordo, gli Stati Membri ora si preparano al razionamento del gas, considerando che Gazprom ha anche annunciato un nuovo taglio alle forniture da oggi. L’Italia, potrebbe far parte di quei paesi in difficoltà per affrontare i razionamenti previsti durante il prossimo inverno. Il piano d’emergenza dell’Ue sul gas è stato approvato in Consiglio Affari Energia, in caso di deroga è possibile scendere dal -15% al -7%, riduzione che potrebbe appunto scattare nel momento in cui uno dei paesi membri dimostri che l’interconnessione con altri Paesi sia inferiore al 50%.

In Italia riduzione del 7%

In Italia, come ha comunicato il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, la riduzione potrebbe essere del 7% e non del 15% anche se i singoli piani dovranno essere presentati entro il 31 ottobre, quindi è probabile che se ne occuperà il nuovo governo.

Il piano di emergenza sul gas durerà dal 1 agosto al 31 marzo 2023 ma secondo alcuni esperti potrebbero esserci conseguenze negative in tal senso in merito ai razionamenti e la questione stoccaggi: secondo Andrea Giuricin, dell’istituto Bruno Leoni, se il taglio dovesse riguardare le aziende che usano metano la produzione di elettricità, il rischio di blackout non sarebbe scongiurato.