Continua l’allarme gas da parte della Russia, che ha annunciato il taglio delle forniture all’Italia del 50%. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier italiano Mario Draghi hanno parlato di motivazione politica dietro questa scelta mentre Aleksander Novak, ministro dell’Energia russo, ha chiarito che non farà nulla per opporsi allo stoccaggio in Europa per l’inverno ma solo se non ci saranno ostacoli politici.

Taglio gas Russia, lampioni spenti e razionamento del gas possibili?

La conferma che dietro alla scelta della Russia di tagliare le forniture del gas non è di natura tecnica ma politica, quindi un modo per andare contro l’Europa e opporsi alle limitazioni sembra certa.

Ma che cosa si rischia con il taglio delle forniture del gas? Per l’Italia è stato annunciato il dimezzamento anche se per adesso non ci sono particolari preoccupazioni. La richiesta giornaliera è infatti di 155 milioni di metri cubi mentre la disponibilità è di 195 milioni di metri cubi. Per superare l’inverno, però, sarà necessario utilizzare tutto il gas per lo stoccaggio. Il timore più grande rimane quello di una nuova riduzione del gas e a quel punto il governo potrebbe agire con lo stato di allarme.

I piani del governo

Cosa potrebbe fare il governo? Sicuramente invitare le industrie a limitare i consumi. Agli operatori come Eni, spetterebbe emanare misure per il risparmio delle materie energetiche e aumentare le importazioni. In caso di allarme, inoltre, il ministro della Transizione Ecologica, potrebbe attuare un decreto che avrebbe conseguenze sui cittadini.

Le misure potrebbero essere la limitazione del riscaldamento nelle case private e negli uffici con delle fasce orarie per poter accendere gli impianti, la limitazione al consumo del gas nelle centrali elettriche attive e anche la riduzione dell’illuminazione pubblica, quindi lo spegnimento dei lampioni in alcune fasce orarie. Prima di arrivare a queste scelte, sicuramente il governo farà di tutto per aumentare le importazioni da altri paesi, soprattutto grazie ai contatti con Algeria, Libia e Azerbaigian.

Solo nelle prossime settimane si potrà avere un’idea chiara di ciò che potrebbe succedere se la Russia continuerà a tagliare il gas all’Europa.