Si fa sempre più grande il disagio e lo smarrimento di coloro che lavorano nel Sistema Sanitario Nazionale. I tagli sulle pensioni dei medici rischia davvero di scoraggiare i nostri professionisti, costringendoli poi a malincuore ad abbandonare il paese per tentare una nuova strada all’estero. Già da tempo si discute di questa eventualità decisamente rischiosa, ma dopo la manovra del Governo, i medici nostrani si sentono ancora più colpiti.

Professionisti della sanità sul piede di guerra

Il testo della nuova manovra economica sembra particolarmente sfavorevole per dirigenti sanitari, oltre che per medici e infermieri, sia giovani che meno giovani.

C’è chi fa un paragone con la Legge Fornero, affermando che alcuni passaggi di questa nuova riforma sono ancora peggiori. Si parla di tagli che arrivano a migliaia di euro anni per la pensione medici, dirigenti sanitari, infermieri e dipendenti degli enti locali che hanno meno di 15 anni di contributi maturati prima del 1996. Inoltre, la pensione anticipata contributiva è in procinto di nuove modifiche. Chi vorrà accedervi per andare in pensione 3 anni prima riceverà per 3 anni un assegno massimo di 5 volte il minimale dell’Inps. Come se non bastasse, l’indicizzazione all’inflazione dell’assegno pensionistico subirà un taglio enorme nel 2024, passando dal 75% al 37%, fino ad arrivare addirittura al 22% per gli assegni più corposi.

Professionisti del settore non stanno mancando di far sentire la propria voce scrivendo ai media. L’accento è sempre puntato verso le scelte politiche che sembrano prendere proprio di mira la categoria dei medici. Per loro i tagli alla pensione sono sempre più evidenti e rappresentano un problema quasi insormontabile. C’è chi tra loro lamenta soprattutto il fatto di aver cambiato le regole in corso. C’è chi parla di revisionismo storico previdenziale, con la scusa di voler motivare tali scelte politiche a favore di una solidarietà intergenerazionale. Il problema è che tale approccio ha permesso alla politica di trasformare regole del sistema durate decenni in privilegi, e per questo eliminabili.

Tagli pensioni medici, un quadro allarmante

Lo scenario parla chiaro e la fuga di molti medici anziani dimostra quanto la scelta sia stata poco saggia. Molti professionisti infatti hanno dato le proprie dimissioni in massa per sfuggire alla modifica. Ma come abbiamo visto ci sono modifiche vano a colpire anche i più giovani. E anche il Premio Frontiera, ossia la tassa per impedire la fuga di medici e infermieri, ha fatto storcere il naso a molti. Particolarmente sfavorevole la decisione da parte del Governo di introdurre un tetto all’assegno e la finestra mobile di 3 mesi. Questo paletto influenza notevolmente la possibilità di andare in pensione anticipata, ossia 3 anni prima dell’età pensionistica prevista dall’aspettativa in base all’aspettativa di vita del Pese. I professionisti del settore si sento non solo defraudati, ma anche colpiti ingiustamente. C’è infatti chi sostiene che le pensioni basse per i più ricchi siano qualcosa di giusto, ma i rappresentanti della categoria fanno notare che i loro stipendi italiani, rispetto a quelli dei colleghi europei, sono molto più bassi.

Quello dei tagli sull’indicizzazione all’inflazione dell’assegno pensionistico rappresenta poi il problema più spinoso per gli addetti ai lavori. La mancata rivalutazione delle percentuali (che come detto avranno un calo impressionante) farebbe perdere in 10 anni oltre 100 mila euro per un pensionato che prende circa 5500 euro mensili lordi. La categoria si sente quindi sempre più defraudata e molti medici, dopo i tagli alle pensioni appena annunciati, confermano che sarà impossibile non scioperare il 5 dicembre, giornata stabilita per tale protesta. C’è chi parla di vero e proprio massacro, per il semplice fatto di guadagnare un po’ di più rispetto alla media nazionale. Rimane il punto saliente di tutta la problematica: se questi professionisti continueranno a sentirsi così maltrattati, per loro non ci sarà altra via che scappare da questo Paese.

I punti chiave…

  • i professionisti del sistema sanitario lamentano gli eccessivi tagli pensionistici operati nel loro settore;
  • per il 5 dicembre è stato indetto uno sciopero per i professionisti della sanità;
  • il rischio è di una fuga all’estero da parte dei nostri migliori professionisti della medicina.