La nuova Legge Finanziaria rischia di scontentare un po’ tutti, soprattutto i frontalieri. A quanto pare bella bozza spunta una tassa che è stata ribattezzata Premio Frontiera. In pratica, i cittadini residenti in uno Stato che lavorano in un altro Stato saranno alleggeriti del proprio stipendio dal quale verrà sottratto dal 3 al 6% per pagare medici e infermieri al fine di non farli andare a lavorare all’estero.

Frontalieri già in rivolta

I vecchi frontalieri, ossia coloro che vivono in uno Stato, ma lavorano in un altro, sono già in rivolta.

Nella bozza per la nuova Legge Finanziaria, spunta un Premio Frontiera che li scontenta non poco. Nello specifico, nel testo si legge che i “vecchi” frontalieri e gli italiani che lavorano in Svizzera e sono iscritti all’Aire, dovranno versare unatassa aggiuntiva che va dal 3% al 6% del reddito imponibile netto per compartecipare alle spese del servizio sanitario nazionale. Una scelta altamente impopolare, soprattuto perché arrivata senza il minimo preavviso. I vecchi frontalieri dovranno quindi mettersi sulle spalle questa nuova imposta e versare le sue tasse alla Svizzera, attraverso la ritenuta alla fonte. Ad aggravare la situazione, il fatto che la Meloni ha preteso che la nuova Legge Finanziaria passi senza la possibilità di emendamenti.

L’articolo 50 della bozza quindi sembra ormai cosa fatta, con buona pace di coloro che stano già protestando per revocarlo. A tal proposito, anche il sindacato si è espresso in maniera sfavorevole verso la decisione, giudicandola assolutamente ingiusta e da rimuovere. Ad ogni modo, la bozza dell’articolo 50 prevede che:

“la Regione di residenza definisce la quota di compartecipazione familiare, compresa fra un valore minimo del 3 e un valore massimo del 6%, da applicare al salario netto percepito in Svizzera”.

Il ricavato sarà elargito a sostegno del servizio sanitario nazionale, nello specifico a beneficio del personale medico e infermieristico sotto forma di premio di frontiera.

Premio frontiera, quanto in busta paga a medici e infermieri?

Se da una parte ci sono lavoratori fortemente scontenti, dall’altra ci sono due categorie che già gongolano. Stiamo parlando appunto di medici e infermieri. Per loro, al fine di evitare che cedano alle lusinghe di andare a lavorare nel Canton Ticino, verrà istituito un premio frontiera che si tradurrà in circa 750 euro in più in busta paga. Come detto, a pagarlo saranno i vecchi frontalieri. Stiamo parlando di coloro che sono residenti in Lombardia, ma che lavorano in Svizzera da prima del luglio 2023 e gli iscritti all’Aire. Non manca il parere contrario del PD. Secondo il partito si tratta di un provvedimento demagogico che cerca di mascherare quelle che sono le scelte errate fatte dalla Regione Lombardia nella sanità pubblica.

Mentre il Governo è impegnato nella Manovra 2024, spunta ora un’altra bozza destinata a far discutere e che si potrebbe trasformare in un vero e proprio pasticcio. Il sindacato ticinese OCST non ci sta e sottolinea le contraddizioni di tale provvedimento:

“Un accordo specifico tra Italia e Svizzera fa sì che il frontaliere, al momento della richiesta del permesso di lavoro, possa esercitare il diritto di opzione per restare assoggettato al Servizio Sanitario Nazionale italiano. Vi è pertanto un chiaro problema di fondo: i frontalieri fiscali scelgono di non pagare la Cassa malati in Svizzera ma così facendo restano assoggettati a un servizio italiano che di fatto utilizzano senza alimentarlo”.

Gli fa eco anche Giuseppe Callisto, del coordinamento frontalieri della Cgil: “Il Governo non si assume la responsabilità di affrontare l’emergenza del sistema sanitario nazionale che, a causa dei tagli decennali al fondo sanitario e le politiche di privatizzazioni delle regioni di confine, è stato minato alle fondamenta. In sede di definizione del nuovo Accordo fiscale italo-svizzero, si era vincolato con le parti sociali e l’associazione dei Comuni di frontiera a convocare incontri di verifica annuale ed un tavolo interministeriale permanente. Quella sarebbe stata la sede per affrontare i contenuti dell’articolo 50 della bozza di legge Finanziaria. Nessuno di questi impegni è stato mantenuto”. 

Riassumendo…

  • spunta una bozza per i vecchi frontalieri, dovranno pagare una tassa per la sanità nazionale;
  • l’imposta sarebbe la decurtazione che va dal 3 al 6% dello stipendio;
  • a beneficiarne medici e infermieri, i quali si ritroveranno con 75 euro in più in busta paga.