L’accoltellamento da parte di uno squilibrato in un supermercato Carrefour di Assago, che ha ucciso anche un dipendente, ha colpito l’opinione pubblica. Era una serata qualsiasi, c’erano studenti, famiglie con bambini, lavoratori che prima di andare a casa erano passati a fare la spesa. Insomma una normale routine che si è trasformata in un incubo. Nessuno potrebbe mai immaginare di entrare in un centro commerciale per fare degli acquisti e poi avere a che fare con un evento simile.

Il fatto è accaduto nel centro commerciale Milanofiori di Assago, dove un 46enne con problemi psichici, Andrea Tombolini, ha preso dei coltelli in vendita negli scaffali e poi ha iniziato a urlare frasi sconnesse e colpire gente a caso. Ne ha ferite 6 e un dipendente del supermercato è morto. In pochi attimi si è creato il panico.

Cosa è successo ad Assago in un pomeriggio come tanti

Qualcuno ha raccontato di gente che scappava o si rifugiava nei negozi e nei bar, costretti anche ad abbassare la saracinesca in qualche caso. Tra i feriti dell’accoltellamento c’è anche il difensore spagnolo del Monza Calcio Pablo Marì, che si trovava nel centro commerciale insieme al figlio.  Per fortuna è fuori pericolo ma è finito in ospedale con il codice rosso. A perdere la vita, invece, è stato un lavoratore boliviano di 47 anni: Luis Fernando Ruggeri.

Il killer è stato individuato poco dopo e fermato dopo l’ultima aggressione alle casse. Era in preda a dei deliri e agli inquirenti avrebbe detto «ammazzatemi». I genitori hanno raccontato che l’uomo si era recentemente operato alla schiena e pochi giorni fa era finito al pronto soccorso per una crisi autolesiva. Si era preso a pugni in testa e procurato da solo delle ferite. Ora gli inquirenti vogliono capire se il killer fosse seguito o meno da medici.

Cosa cambia nei supermercati Carrefour dopo l’accoltellamento nel centro commerciale Milanofiori di Assago

Come scrive Il Corriere – Tombolini viveva con i genitori come un hikikomori, isolato e senza amici.

Non usciva mai da casa ma – secondo il racconto della famiglia- non aveva mai mostrato segni di pericolosità.
Il timore, adesso, è di effetti emulativi. Per questo motivo tutti i supermercati Carrefour hanno deciso di cambiare la sistemazione dei coltelli. I vertici di Carrefour stanno dando indicazione di cambiare la disposizione negli scaffali in modo che i coltelli in vendita non siano direttamente afferrabili dai consumatori ma equiparati ad altri tipi di merce, per cui ci sono catene o cordicelle da rimuovere per poter avere la disponibilità del prodotto.

Insomma, non sarà più possibile prendere liberamente un coltello dagli scaffali del supermercato. Il pericolo, come hanno sottolineato gli inquirenti, è che persone disturbate psicologicamente possano emulare quanto successo ad Assago in un normale pomeriggio della settimana, mentre le persone si recano al supermercato per fare la spesa.