Le famiglie italiane per colpa dei rincari della spesa alimentare spenderanno 650 euro in più per imbandire la tavola durante l’anno. Tale dato nasce da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sull’inflazione di settembre. Essi evidenziano un aumento dell’11,4% per i beni alimentari.

La situazione è drammatica, soprattutto per le fasce più povere della popolazione. La Caritas ha spiegato che nell’ultimo periodo la povertà è ai massimi storici. Sono infatti 5,6 milioni i poveri assoluti di cui 1,4 milioni sono minori.

Inoltre 1 persona su 4 rischia di diventarlo. Il motivo è che il caro prezzi si concentra anche sull’energia e sui generi alimentari che hanno un peso più alto nel paniere di consumo delle famiglie con un reddito molto basso.

Rincari spesa alimentare

Cosa è aumentato di più tra i generi alimentari? Tutti lo sanno, è l’olio di semi, soprattutto di girasole, che è arrivato a costare il 60,5% in più. Il motivo è che l’Ucraina è uno dei principali produttori. Il prezzo è cresciuto a dismisura anche perché, per un lungo periodo, tale alimento è risultato introvabile sugli scaffali dei supermercati. Proprio per questo molti punti vendita ne hanno dovuto razionare le vendite. Numerose industrie alimentari, invece, hanno dovuto modificare le ricette dei propri prodotti. La situazione ora è rientrata ma il costo dell’olio, seppure inferiore a prima, è comunque alto se lo si paragona a quello dell’anno scorso.

Quali prodotti alimentari costano di più adesso?

Oltre all’olio di semi tra i prodotti che hanno subito più aumenti ci sono il burro del 38,1% e la margarina del 26,5%. Ci sono poi il riso con un rincaro del 26,4%, il latte Uht del 24,5%, la farina del 24,2% e la pasta del 21,6%. Anche i vegetali freschi non sono stati risparmiati dagli aumenti, la frutta è rincarata infatti del 16,7% mentre la frutta del 7,9%.

La conseguenza dei rincari alimentari è che 1 italiano si 2 sta tagliando il carrello della spesa, secondo l’indagine condotta dalla Coldiretti. Molti, poi, per colpa dei prezzi alle stelle, hanno ripiegato sui prodotti low cost per arrivare alla fine del mese mentre un’altra buona percentuale ha modificato le abitudini di spesa.

Se non si troverà una soluzione immediata il rischio è che 2,6 milioni di persone da Nord a Sud saranno costrette a chiedere aiuto per mangiare con i pacchi dono o nelle mense di carità. Comunque una strategia gli italiani l’hanno già messa in campo. Stanno cercando di adottare comportamenti responsabili come il non sprecare cibo per salvare il bilancio familiare. Un aiuto in questa direzione è anche dato dai cuochi di Campagna Amica nei mercati. Costoro suggeriscono infatti delle ricette a spreco zero e ad alto tasso di risparmio per facilitare la vita di tutte le famiglie.

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