Salta l’accordo tra il gruppo Meta e la SIAE (Società italiana degli Autori ed Editori), stop alla musica su Facebook e Instagram. Cosa significa? Entrambe le parti intanto si dicono dispiaciute del mancato accordo, ma a quanto pare a rimanere più delusa è proprio SIAE, la quale definisce la cosa incomprensibile.

Stop musica su Facebook e Instagram, manca l’accordo

Scelta unilaterale e incomprensibile. È questo il commento della SIAE in merito al mancato accordo con la multinazionale statunitense. La società si dice sorpresa e ribadisce che non sottostarà alle condizioni inaccettabili proposte da Meta.

Intanto, un portavoce del gruppo americano ha commentato:

“La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è una priorità di Meta. Crediamo che sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano”.

In sintesi, il repertorio SIAE verrà escluso dal catalogo Meta, cosa che lascia i vertici della società alquanto esterrefatti:

“SIAE non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana. A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti”.

Un caso che in pochi hanno capito

La SIAE non ci ha capito nulla, tanto che definisce la cosa incomprensibile. Ma francamente fatichiamo a capirci qualcosa anche noi. Cosa significa questo stop alla musica su Facebook e gli altri social del gruppo Meta? In mancanza di un accordo, gli utenti non potranno più condividere determinate canzoni durante le storie e i reels.

In pratica, dal catalogo di Facebook e Instagram spariranno tutti i brani sotto il copyright della SIAE. Sulla questione è intervenuto anche Mogol, il quale ha commentato:

“Queste piattaforme guadagnano miliardi e sono restie a pagare qualcosa. Gli autori vivono grazie ai diritti d’autore e la nostra è una battaglia giusta che facciamo di difesa degli autori”.

La questione sta avendo una certa risonanza anche a livello politico, con l’intervento del presidente della commissione Cultura, deputato Fdi Federico Mollicone, il quale chiede a Meta di non rimuovere i contenuti SIAE dai suoi social, poiché tale decisione avrebbe un impatto pesante sull’industria musicale. Insomma, l’impressione è che Meta stia facendo la voce grossa e che la SIAE, alla fine sarà costretta ad accettare un accordo a metà tra le due parti.