L’adeguamento voluto dall’Unione Europea per trasformare gli immobili più datati in case green è una spada di Damocle sulla testa di milioni di cittadini nel Vecchio Continente, tra cui anche molti italiani. Il motivo è semplice: l’Italia ha un patrimonio urbanistico tanto osannato in giro per il mondo quanto vetusto. Di conseguenza, per raggiungere l’obiettivo di casa green l’esborso da pagare sarà inevitabilmente più alto. Per fortuna però, mese dopo mese, arrivano nuove deroghe alla direttiva sulle case green voluta dall’Ue che consentono ai proprietari degli immobili di non pagare una stanga stimata in circa 60 mila euro.

Stangata case green: si entra nel vivo dei negoziati, attenti alle esclusioni

A riflettori spenti, da poco è iniziata l’ultima fase che porterà la direttiva sulle case green dell’Unione europea a diventare operativa. In concreto, sono in corso i negoziati tra i vari Stati membri Ue e le istituzioni dell’Unione europea. Non è un mistero che alcune nazioni siano perplesse sulla direttiva. In particolare, ciò che non convince è la spesa che i proprietari degli immobili interessati debbano sostenere per rendere la loro abitazione conforme alle nuove regole imposte dall’Ue sull’efficientamento energetico.

Ciò che appare chiaro è che gli Stati faranno leva soprattutto sulle esclusioni di determinate categorie di immobili. Tra i Paesi che fino ad oggi hanno mostrato maggiori perplessità sulla direttiva dell’Unione europea c’è proprio l’Italia. Come accennato prima, infatti, il Bel Paese presenta uno dei patrimoni immobiliari più antichi del Vecchio Continente. Basti pensare ad esempio ai borghi del Centro Italia, presi d’assalto ogni anno da milioni di turisti ma agli occhi dell’Ue da trasformare in case green moderne, a tutto svantaggio del fascino che emanano in tutto il pianeta.

Ad oggi la direttiva dell’Ue prevede che entro il 2030 gli edifici residenziali raggiungano la classe energetica E.

Tre anni dopo, quindi entro il 2033, la classe energetica D. Per raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Unione europea occorre però mettere mano al portafoglio. Dalla sostituzione della vecchia caldaia all’installazione dei pannelli solari, oltre alla realizzazione di cappotti termici e la coibentazione dei tetti. La spesa media calcolata viene stimata in circa 60.000 euro.

Stangata Case Green: hai ancora una possibilità per salvarti e deroghe

Per fortuna, però, ad oggi la direttiva sulle case green prevede una serie di deroghe che consente ad alcuni proprietari di evitare la stangata. Gli immobili che non dovranno adeguarsi alle nuove regole sono:

  • gli edifici agricoli non residenziali
  • i siti industriali che producono basse emissioni e presentano un ridotto consumo energetico
    luoghi di culto
  • immobili ad uso residenziale usati per non più di 4 mesi all’anno
  • immobili ad uso temporaneo non superiore ai 2 anni
  • luoghi di culto
  • fabbricati con una superficie calpestabile inferiore ai 50 mq
  • edifici storici
  • stazioni di approvvigionamento infrastrutturale.

Riassumendo

  • la direttiva dell’Unione europea sulle case green è una spada di Damocle su milioni di cittadini europei, molti dei quali italiani
  • l’Italia è uno dei Paesi nel Vecchio Continente ad avere il patrimonio urbanistico più datato
  • in queste settimane gli Stati membri stanno discutendo con le istituzioni dell’Unione europea sulle nuove deroghe da inserire nella direttiva; l’Italia è tra i Paesi europei più perplessi riguardo ai costi che le persone dovranno sostenere per l’adeguamento dei loro immobili
  • la spesa media stimata per l’adeguamento delle case alle nuove regole sull’efficientamento energetico si aggira intorno ai 60 mila euro
  • sono previste deroghe per gli edifici agricoli non residenziali, gli edifici storici, gli immobili ad uso temporaneo non superiore ai 2 anni, gli immobili ad uso residenziale usati per non più di 4 mesi all’anno, luoghi di culto e fabbricati con una superficie calpestabile inferiore ai 50 mq