A Bruxelles è iniziato il conto alla rovescia per l’approvazione della direttiva sulle case Green. Le nuove regole europee puntano alla neutralità energetica della Ue entro il 2050 e al 55% della riduzione delle emissioni entro il 2030. Quindi, tutti gli immobili che si trovano in classe G e F dovranno passare entro il 2030 almeno alla classe E ed entro il 2033 alla classe D. I rappresentanti di Parlamento, Consiglio e Commissione si sono riuniti per arrivare ad una mediazione in merito alla revisione della Energy performance of buildings directive (Epbd).

Ma che cosa succederà adesso?

Case Green: Tutti gli immobili che si trovano in classe G e F dovranno passare entro il 2030 almeno alla classe E

I paesi europei dovranno adeguare le abitazioni per arrivare alle classi energetiche indicate entro le date del 2030 e del 2033 e per farlo serviranno degli adeguamenti, come il miglioramento di infissi, cappotti termici, pannelli solari per raggiungere gli standard. Lo scorso marzo, la plenaria dell’Europarlamento si era espressa in merito alla direttiva sulle case Green, ma adesso serve un accordo e per questo i rappresentanti di Parlamento, Consiglio e Commissione si sono riuniti per arrivare a una mediazione.

Non è chiaro se si potrà arrivare ad un accordo in tempi brevi. Ma ci sono alcuni punti ancora scottanti da chiarire, come l’articolo 9, in cui si fa riferimento alla data del 2030 per arrivare alla classe energetica minima degli edifici che il testo fissa nella classe “E” e nel 2033 nella classe D. L’Italia aveva mostrato la sua contrarietà, considerando che nel nostro paese una larga fetta di immobili si trova ancora in classe G e i nuovi target di efficienza graveranno sugli Stati Membri. Il secondo punto critico, è quello che fa riferimento all’articolo 16 che riguarda la revisione della classe energetica.

Il nodo della classificazione

Ogni paese membro infatti ha una propria classificazione e si dovrebbe quindi definire un sistema unico.

Ciò significa che ogni Stato dovrebbe rifare la classificazione energetica e l’Italia dovrebbe riqualificare 1,8 milioni di edifici.
Nell’incontro, si prevede anche un focus sulle ispezioni. In pratica, si prevedono delle ispezioni periodiche agli impianti di riscaldamento e condizionamento, chi effettua verifiche e chi rilascia le certificazioni.

Alcuni punti, inoltre, sono da chiarire. Basti pensare alle tempistiche per la realizzazione della riqualificazione, che in Italia sono davvero strette. Senza contare il costo della riqualificazione che andrebbe a gravare sugli Stati Membri e la svalutazione delle case qualora non si effettuino i lavori di efficientamento, che invece aumenterebbe il valore del 30%. C’è anche il punto legato a quali caldaie permettere e quali tipi di sistemi ibridi.

Case Green: si parte con la stretta finale, cosa potrebbe cambiare per gli immobili

Il relatore della proposta del Parlamento europeo, Ciaran Cuffe ha dichiarato:
« Voglio raggiungere un accordo prima possibile, così da poter offrire i benefici di una maggiore efficienza energetica a famiglie e imprese senza ritardi»
Gli incontri successivi riguardano proprio i passaggi dedicati alle prestazioni energetiche degli edifici ma non è ancora stata decisa una data.
Insomma, l’iter sembra ancora lungo ma la Ue ha tutta l’intenzione di portare avanti l’obiettivo delle case green.

Riassumendo

  • Continua l’iter per la direttiva sulle case Green
  • Questa prevede che tutti gli immobili che si trovano in classe G e F dovranno pagare entro il 2030 almeno alla classe E e poi entro il 2033 dovranno arrivare alla classe D
  • I rappresentanti di Parlamento, Consiglio e Commissione si sono riuniti per arrivare a una mediazione
  • Nell’incontro, è previsto anche un focus sulle ispezioni
  • Gli incontri successivi invece sono legari si passaggi dedicati alle prestazioni energetiche degli edifici ma non è ancora chiaro quando avveranno.