Guerra in Ucraina e ritardo nello sviluppo delle fonti rinnovabili. Lo speciale PresaDiretta racconta qual è il peso della nostra dipendenza dalle energie fossili (petrolio e gas). E come la Russia non avrebbe potuto finanziare le operazioni militari senza i soldi che arrivano dall’Europa. Ma la vera guerra di cui parla lo speciale PresaDiretta è quella contro il surriscaldamento globale. I cambiamenti climatici nel giro di pochi decenni potrebbero distruggere la nostra stessa possibilità di permanenza sul pianeta, e i primi segnali inquietanti già ci sono.

Eppure, come mostrato nei servizi, lo sviluppo delle energie rinnovabili potrebbe renderci autosufficiente. Ciò dal punto di vista energetico e frenare le emissioni di CO2 che rischiano di rendere sempre più invivibile il nostro mondo. perché non si agisce in quella direzione?

La guerra contro il clima: speciale PresaDiretta

L’ultimo rapporto del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico, l’IPCC, non ha avuto alcuna risonanza mediatica a causa della guerra in Ucraina. Eppure, si tratta di una denuncia drammatica delle condizioni climatiche dovute alle emissioni di CO2: la temperatura del pianeta è già aumentata di 1,1° e le conseguenze si stanno già facendo vedere. Lo speciale PresaDiretta ha mostrato come negli Stati Uniti, l’innalzamento dei mari sta sommergendo stati come la Louisiana e la Florida, e come la California sia sempre più arida e bruciata da incendi di spaventosa entità. Ma i cambiamenti climatici colpiscono ovunque. Il Madagascar sta vivendo la prima carestia al mondo dovuta al cambiamento climatico, e le persone stanno morendo di fame e di sete.
E intanto la guerra in Ucraina viene finanziata proprio mediante la vendita da parte della Russia di quei combustibili fossili che dovrebbero essere eliminati del tutto, se si vuole salvare il pianeta. La guerra contro il clima la stiamo perdendo. E a subirne le conseguenze saranno i nostri figli.

Perché non si investe nelle energie rinnovabili? Lo speciale PresaDiretta

Il grande economista Jeremy Rifkin, intervistato durante lo speciale PresaDiretta, spiega come ci sia stata negli ultimi anni una grande evoluzione tecnologica nell’ambito delle energie rinnovabili, soprattutto il solare e l’eolico. Al giorno d’oggi, produrre energia da fonti rinnovabili conviene rispetto alle energie fossili. Ma perché non si fa nulla? La ragione sembra risiedere nel potere delle grandi lobby del petrolio e del gas. Le energie fossili, infatti, sono di fatto nelle mani di poche grandissime aziende che investono in grandi impianti e che, per avere un ritorno economico, necessitano di molto tempo. Il modello produttivo delle energie rinnovabili, invece, sarebbe del tutto diverso. Il sole e il vento sono ovunque e quindi non ci sarebbe più l’oligopolio, ma tante piccole aziende territoriali. Si tratta soltanto di una decisione economica e i grandi paesi occidentali non sembrano in grado di contrastare lo strapotere dei giganti del gas e del petrolio. E l’Europa continua ad arricchire molti dittatori per ottenere combustibili fossili.
Lo speciale PresaDiretta spiega perché in Italia la situazione è ancora più peculiare. Per raggiungere nel 2050 gli obiettivi di neutralità climatica, l’Italia entro il 2030 dovrebbe installare almeno 70 gigawatt di potenza energetica da fonti rinnovabili. Negli ultimi sette anni, però, abbiamo prodotto soltanto 0,8 gigawatt all’anno. L’obiettivo è ancora lontanissimo. Quali sono i freni alla transizione energetica? Come spiegato da un’esperta di Legambiente, la ragione sta nelle leggi inadeguate che frenano le possibilità di sviluppo in questa direzione.
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