Sono davvero succulenti i nuovi sondaggi politici aggiornati ad oggi, mercoledì 10 maggio, i sondaggisti hanno disegnato un quadro politico particolarmente esaustivo con una serie di domande ad hoc che riguardano argomenti di attualità particolarmente pregnanti, come il decreto sul lavoro, il cuneo fiscale e altro ancora. Facciamo il punto della situazione partendo come sempre dalle preferenze degli italiani per i partiti.

Chi voterebbero gli italiani?

Se si andasse alle urne oggi, per chi voterebbero gli italiani? Domanda classica che ormai i sondaggisti ripetono ogni settimana.

Stavolta ci affidiamo agli studi effettuati da SWG per conto di La7. Ecco le percentuali di voto secondo i nostri connazionali intervistati per un campione di 800 persone:

  • FRATELLI D’ITALIA 29,5
  • PARTITO DEMOCRATICO 21,1
  • MOVIMENTO 5 STELLE 15,6
  • LEGA 9,0
  • FORZA ITALIA 6,6
  • AZIONE 4,1
  • VERDI E SINISTRA 3,3
  • ITALIA VIVA 2,8
  • +EUROPA 2,4
  • PER L’ITALIA CON PARAGONE 1,8
  • UNIONE POPOLARE 1,6
  • ALTRE LISTE 2,2
  • NON SI ESPRIME 34%

Il lavoro dei sondaggisti prosegue e si concentra su un’altra questione particolarmente pregnante in questo momento per il nostro paese, ossia la pressione fiscale.

Ritiene che il Governo Meloni, in generale riuscirà ad abbassare la pressione fiscale in Italia?

  • sì, in misura significativa 6
  • sì, ma di poco 34
  • no, la pressione fiscale rimarrà la stessa 24
  • no, la pressione fiscale aumenterà 21
  • non saprei 15

Non sembra particolarmente soddisfatto quindi il campione intervistato in merito agli interventi che il Governo ha effettuato sulla pressione fiscale, o quanto meno ritiene si potesse fare di più. Eppure, proprio di recente, in merito al decreto sul lavoro e al cuneo fiscale ritoccato dalla Meloni, la premier ha affermato che il suo è il Governo che ha fatto di più, cosa che ha scatenato le polemiche dell’ex premier Renzi. Ma passiamo al terzo quesito proposto dallo studio:

Il decreto contiene anche misure per rendere più flessibile l’utilizzo dei contratti a termine e dei voucher. Ritiene questo tipo di misure:

  • sbagliate perchè incentivano la precarietà 47
  • giuste perché rendono le regole più chiare e agevolano le imprese e i cittadini nel
  • pagamento di lavoratori non stabili 27
  • non saprei 26

Decreto al vaglio degli italiani

Focus puntato sul decreto e le manovre che il Governo sta attuando, come detto, soprattutto sul mondo del lavoro.

La seguente domanda si concentra sui contratti, ma anche sul reddito di cittadinanza:

Il decreto introduce anche l’Assegno di inclusione, che andrà a sostituire il reddito di cittadinanza e prevede di restringere la platea dei beneficiari rispetto al reddito di cittadinanza. Lei è d’accordo o in disaccordo con questa decisione del Governo?

  • d’accordo 40
  • in disaccordo, bisognava trovare un altro modo per sostenere le persone
  • in difficoltà 23
  • in disaccordo, bisognava mantenere il reddito di cittadinanza 16
  • in disaccordo, bisognava abolire il reddito di cittadinanza senza
  • introdurre altre misure 7
  • non saprei 14

L’importanza dei sindacati, c’è anche questo nell’ultimo quesito che i sondaggi politici propone agli italiani:

Quando un governo deve varare questo tipo di decreto sul lavoro, ritiene che prima dovrebbe confrontarsi con i sindacati?

  • sì, dovrebbe prendere molto in considerazione i rilievi mossi dai sindacati 39
  • sì, dovrebbe ascoltare i sindacati ma senza farsi condizionare troppo 39
  • no 22

Sondaggi politici, il Governo deve migliorare

Particolarmente ampio lo studio effettuato da SWG questa settimana, abbiamo infatti visto diverse domande mirate sull’operato del Governo, ma naturalmente emerge ancora il quadro relativo alla fiducia che Fratelli d’Italia conserva nei confronti del suo elettorato. Si registra però un leggero passo avanti da parte del PD che sembra sempre più vicina ad assottigliare l’ampio gap. In generale, comunque, pare che gli italiani chiedano di più alla Meloni, soprattutto per quanto riguarda la pressione fiscale e le misure sul lavoro, considerate sostanzialmente sbagliate perché rischiano di aumentare la precarietà dei lavoratori.