La tecnologia ci circonda e, come prevedeva Asimov decine di anni fa nel suo capolavoro Fondazione, abbiamo pagato il progresso tecnologico rinunciando alla nostra privacy. Gli smartwatch sono uno degli strumenti tech più utilizzati, poiché ci offrono svariate funzioni che ci permettono di monitorare salute, attività fisica e altro ancora. La raccolta dati di questi strumenti però non è priva di insidie e per questo motivo il Garante della Privacy ha stilato un decalogo di consigli atti a scongiurare sorprese indesiderate.

I 10 consigli degli esperti

La paranoia è ormai dilagante, e probabilmente parlare di paranoia è anche improprio, visto quanto è emerso nelle ultime settimane dopo che un’importante startup di marketing ha svelato che smartphone e smart tv ci ascoltano. Stavolta però il Garante della Privacy si è concentrato sulla raccolta dati di smartwatch e fitness Tracker, i quali possono utilizzare la raccolta dati degli utenti in modo improprio, finendo poi per cedere tali informazioni a terzi. Come fare quindi per difendersi? Ecco i 10 consigli degli esperti. Il primo è quello di leggere attentamente l’informativa della privacy. In Europa le app sono obbligate a rilasciare tale informativa dopo che le abbiamo installate sul nostro device. Solitamente accettiamo senza aver letto davvero, ma in questo modo non sappiamo cosa realmente ha intenzione di fare con i dati raccolti.

Ridurre al minimo il trattamento dei dati è quindi il secondo consiglio da mettere in pratica quando si utilizzano tali app sul proprio smartwatch. Insomma, possiamo decidere di rifiutare alcune opzioni di raccolta, qualora ci possano sembrare sospette o irragionevoli. Anche i social possono giocarci un brutto scherzo in tal senso. Condividere le nostre prestazioni, come ad esempio i km percorsi in bici in un dato luogo può essere un’informazione dannosa. Per questo motivo è consigliabile limitare la visione dei post ai soli amici di cui possiamo fidarci senza dubbio.

Anche limitare le connessioni è un modo per evitare che i device raccolgano dati inopportuni. Il quinto consiglio è invece quello di prestare massima attenzione alla sicurezza informatica. Le password giocano un ruolo cruciale in questo e utilizzare key scontate ci rende estremamente vulnerabili.

Smartwatch e privacy, consigli utili

Se abbiamo paura che i cybercriminali possano rubare i nostri dati, allora è buona cosa cancellare anche quelli archiviati nella memoria delle app che utilizziamo sullo smartwatch. I device in questione poi hanno un’altra funzione che in teoria potrebbe però metterci a rischio, ossia il monitoraggio del sonno. Ogni volta che non vengono utilizzati, i device andrebbero spenti, quindi se questa funzione non ci interessa meglio spegnere il dispositivo. Regalare questi device può inoltre essere una mossa davvero azzardata, soprattutto se non li si resetta ad impostazioni di fabbrica. Assicurarsi quindi di aver cancellato tutti i propri dati sensibili prima di regalarli ad altri. Il Garante della Privacy inoltre sconsiglia con forza l’utilizzo di questi device da parte dei minori.

Siamo quindi giunti al decimo e ultimo consiglio, che in sostanza è una sorta di riepilogo di quanto detto finora. La cosa importante infatti quando si usano smartwatch ed altri device del genere è quella di imparare a difendersi. Il Garante, a tal proposito, scrive: “Le prime e più importanti linee di difesa da possibili violazioni della nostra privacy sono la consapevolezza nell’uso delle tecnologie e l’accortezza nel diffondere i nostri dati personali“.

I punti chiave…

Ecco riassunto il decalogo per proteggere la nostra privacy da smartwatch e device simili:

  • leggere attentamente informativa privacy;
  • ridurre al minimo il trattamento dei dati;
  • non condividere info sui social;
  • limitare le connessioni;
  • prestare massima attenzione alla sicurezza informatica;
  • cancellare i dati archiviati nelle app;
  • spegnere i device quando non utilizzati;
  • resettare i device prima di regalarli;
  • tutelare i minori;