Lo smart working è considerato il modello di lavoro del futuro. La pandemia ha dato vita ad un modello ibrido, in cui la vita in ufficio 5 o 6 giorni a settimana è superata per dare spazio anche al lavoro da remoto, a casa o ovunque ci si trovi. La maggior parte delle aziende stanno pensando di proporre, o lo hanno già fatto, un giorno a casa e quattro in ufficio. C’è anche chi consente almeno due giorni di smart working a settimana o chi richiede almeno tre in presenza.

La sostanza non cambia.

Vantaggi e svantaggi dello smart working

Il futuro, insomma, sembra scritto. Difficilmente si tornerà al modello classico. A questo punto, però, ci si chiede quali sono i giorni della settimana in cui è meglio lavorare da casa. Alcune aziende lasciano scegliere al dipendente in quale giorno preferisce lavorare da remoto piuttosto che andare in ufficio. Non tutte lo fanno. Secondo l’Economist, però, scegliere il giorno potrebbe ridurre lo stress e nello stesso tempo aumentare la produttività. Che poi è un pò lo scopo dello smart working; bilanciare lavoro e vita privata, seppur con alcuni svantaggi come l’iper connessione da smart working.

Mentre i giovani sembrano gradire il lavoro da remoto, chi ha una famiglia con figli, non di rado, ha lamentato una certa difficoltà nel lavorare da casa a causa delle numerosi distrazioni della vita domestica. Da qui l’idea che lavorare da casa comporti maggior lavoro rispetto a quello in ufficio. Altre ricerche, invece, hanno messo in luce che lo smart working fa risparmiare sui mezzi pubblici o il carburante così come per il pranzo fuori. C’è, però, chi ha lamentato una maggiore spesa per le bollette domestiche.

Quali sono i giorni migliori per lavorare da remoto

Secondo l’Economist, scegliere il lunedì come giorno in cui lavorare da casa può essere una buona idea a metà.

Da un lato si andrebbe ad allungare il weekend, si eviterebbero le file in autostrada della domenica, si avrebbe maggiormente quel senso di fine settimana lungo ma c’è un ma. Il lunedì è il giorno in cui molte aziende organizzano riunioni e il lavoro per la settimana. Mancare in ufficio per lavorare da casa non sarebbe del tutto gradito agli occhi del capo. Ecco perchè, alla fine, il primo giorno della settimana non è ottimo per il lavoro da remoto.

Il martedì e il mercoledì agli occhi di chi deve andare in ufficio sembrano due giorni qualunque, andrebbero a spezzare la settimana ma ci sono anche vantaggi. Tutti vanno al lavoro e invece chi li sceglie per lavorare da casa avrà l’onore di restare in poltrona con il computer e magari con la flessibilità oraria andare a fare shopping senza folla. Oltretutto il sistema che prevede il weekend, un giorno o due di lavoro e di nuovo a casa sembra gradito anche dal punto di vista della produttività. Infatti, andando a lavorare in ufficio il lunedì si attenderebbe con più serenità l’arrivo del martedì o del mercoledì.

Anche il giovedì in smart working può avere pregi e difetti. Da un lato spezza la settimana e oltretutto vorrebbe dire tornare a prendere i mezzi pubblici il venerdì. Meglio a questo punto, e per chi può farlo, scegliere il giovedì e il venerdì in smart working.
Infine c’è il venerdì, che sembra essere il giorno migliore per lavorare da casa, ma anche quello più sospetto per il capo che potrebbe caricare di più lavoro il dipendente con il dubbio che non voglia lavorare troppo. Secondo l’Economist, considerando che il venerdì è un giorno rilassato in cui tanti escono anche prima dal lavoro e perdono tempo con lunghe pause, è meglio evitare lo smart working in questa giornata e approfittare del clima pre-festivo che si respira in ufficio.

In tutto ciò va anche considerato che molte aziende permettono due giorni di smart working a settimana, quindi c’è molta più libertà di scelta e di combinazioni. Economist sconsiglia la combinazione lunedì/venerdì o giovedì/venerdì mentre quella ottimale sarebbe martedì e giovedì. In merito all’orario, invece, la scelta è libera. C’è chi preferisce iniziare all’alba, chi il pomeriggio; tutto dipende da come si vuole gestire il lavoro. Iniziare alle 12 e terminare per l’ora di cena sembra un’opzione gradita secondo la nota rivista.

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