Da quando si è diffusa la notizia che in Cina è di nuovo boom di casi covid-19, la preoccupazione è arrivata anche in Europa e negli Usa, dove si teme che nuove varianti pericolose possano far rimbombare il mondo intero nel dramma vissuto negli ultimi tre anni. Molti paesi, tra cui l’Italia, sono tornati a fare tamponi negli aeroporti per chi arriva dalla Cina. Lo scopo è trovare nuove varianti e capire se i tamponi positivi indicano nuovi ceppi e forme del virus che potrebbero diffondersi in tutto il mondo.

La mancanza di dati precisi dal governo cinese, rende difficoltoso capire se la situazione è davvero drammatica. Intanto l’attenzione è tutta per le varianti Gryphon e Cerberus.

Covid-19, i sintomi delle nuove varianti in arrivo dalla Cina con la variante Gryphon e Cerberus

Infatti, la tesi che va per la maggiore è che in Cina sia ormai diffusissima la variante Gryphon XBB.1.5. Variante in grado con la più alta capacità di sfuggire agli anticorpi. Quali sono, quindi, i sintomi distintivi di queste varianti?
Entrambe fanno parte della famiglia di Omicron e provocano mal di testa, mal di gola, dolori muscolari, stanchezza, naso che cola e tosse. Insomma, nulla di nuovo rispetto alle precedenti varianti, ma ciò che potrebbe cambiare è appunto il livello di aggressività. La sintomatologia di Gryphon è simile a quella della variante Cerberus, che in Italia, secondo gli ultimi dati, dovrebbe trovarsi al 30,84%. Per entrambe le varianti non si presenta la perdita di gusto e olfatto. In ogni caso, senza un tampone, è impossibile dire se si è contagiati dal covid-19 e da una delle nuove varianti. Oppure dall’influenza australiana, che quest’anno sta picchiando duro e ha colpito già milioni di italiani.

Paura per la nuova variante chiamata Kraken in arrivo dagli Usa

In più se già i timori per un nuovo ceppo cinese sono alti, dagli Usa arriva l’allarme per una nuova variante chiamata Kraken, che secondo l’epidemiologo statunitense Eric Feigl-Ding, sarebbe molto contagiosa e in 7 giorni ha visto raddoppiare i casi.

Questa variante discende da Gryphon e secondo Eric Feigl-Ding “è più immunoevasione e più efficace nell’infettare rispetto ad altre sottovarianti di Omicron”. Anche secondo l’epidemiologo britannico Tim Spector, questa nuova variante potrebbe far paura nel 2023. Gli esperti della Columbia University sono convinti che il primo caso risale ad ottobre 2022 a New York e da quel momento ha iniziato a diffondersi e ora dovrebbe rappresentare il 40,5% dei casi covid negli Usa.
All’Adnkronos, infine, Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare della Facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, ha detto che dopo le feste ci sarò per forza un aumento di contagi a causa di pranzi, cene, incontri e feste ma non si prevede una nuova ondata.