Negli ultimi giorni basta camminare per strada per sentire molte persone con tosse e raffreddore. A quel punto diventa chiaro che è davvero arrivata l’influenza. E non solo. Il nuovo boom dei contagi è causato anche dalla nuova variante covid Cerberus, che piano piano sta prendendo il posto di Omicron 5, proprio come avevano anticipato gli esperti. Oltre al Cerberus, è stata anche segnalata la nuova variante Gryphon. Ma allora, come capire se ci si è infettati con una delle due e quali sono i sintomi per riconoscerle? L’Istituto superiore di sanità sta monitorando con attenzione queste due nuove varianti a causa della loro maggiore trasmissibilità e la capacità di eludere il sistema immunitario.

In particolare, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, la variante Xbb, denominata Gryphon, è quella più immunoevasiva mai vista. Insomma, se pensavamo che il covid-19 fosse quasi un ricordo ci sbagliavamo di grosso.

Sintomi nuova variante Covid Cerberus, come sapere se mi ha contagiato

Per quanto riguarda i sintomi, invece, dalle prime analisi riferite alla variante Cerberus, questa si manifesta con raffreddore, tosse stizzosa e mal di gola. Dunque, è anche difficile riconoscerla rispetto alla normale influenza. Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, la nuova variante tende a colpire le alte vie respiratorie. Quindi somiglia molto all’influenza, quindi è sempre meglio sottoporsi al tampone per escludere il virus. A detta di Pregliasco:

“A differenza del passato, ora non causano quasi più perdita del gusto e dell’olfatto, vertigini e mal d’orecchio. Per cui anche una febbre non elevata, sotto i 38 gradi, deve indurre alla cautela. Meglio, in questo caso, sottoporsi a tampone, perché è molto probabile che si tratti di Covid”

Per capire se si è stati contagiati dall’influenza o dalle nuove varianti covid, quindi, l’unico modo è fare un tampone per togliersi ogni dubbio, perché i sintomi si possono confondere.

Secondo Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di ricerca Epidemiologia molecolare dell’ Università campus Bio-medico di Roma, al momento non è possibile prevedere se in futuro arriverà una nuova variante covid che ci soppianterà.

Per adesso, l’eredità di Omicron 5, che si faceva compagnia da giugno scorso, la sta prendendo Cerberus e in misura minore la variante Gryphon, al 3,3% nell’ultimo monitoraggio.

Quanto dura il covid negli alimenti

Una recente ricerca del team di scienziati dell’Università di Southampton che hanno effettuato test per la Food Standards Agency (FSA), ha messo in luce che il covid-19 può resistere anche in alcuni alimenti fino a una settimana. Gli esperti hanno scelto alcuni oggetti come imballaggi e prodotti alimentari, che le persone toccano o mettono in bocca senza lavarli. Testando frutta, verdura e altri alimenti, la ricerca è arrivata alla conclusione che il rischio è basso. Già nelle prime 24 ore il virus si riduce molto ma in alcuni casi le tracce sono sopravvissute per circa 7 giorni.

Il covid-19 sembra durare più a lungo in prodotto come lamponi, broccoli, e in genere quei cibi con superfici irregolari. Anche alcuni dolci come pain au chocolat hanno livelli bassi di contaminazione. Mentre formaggi e salumi sembrano dare la possibilità al virus di sopravvivere più a lungo. Stessa cosa per quanto riguarda imballaggi di cartone, mentre nelle lattine di alluminio sopravvive poche ore.