In futuro i sindaci potrebbero continuare ad essere primo cittadino anche dopo il secondo mandato, quindi oltre i 10 anni. Ad oggi siamo abituati al mandato che scade dopo il secondo, quindi un massimo di dieci anni. Il divieto di candidatura per il terzo mandato potrebbe decadere e quindi un sindaco che piace ai cittadini, ad esempio, potrebbe essere confermato anche per una terza volta.

Non sempre chi governa a livello locale piace ai cittadini. Invece capitano, non di rado, dei sindaci il cui operato è apprezzato maggiormente ma dopo dieci anni devono necessariamente lasciare il posto a nuovi rappresentanti.

Abolizione divieto terzo mandato per i sindaci?

Nelle prossime settimane, però, il disegno di legge legato alle Province tornerà in auge anche in commissione Affari costituzionali. Insomma, il terzo mandato per i sindaci tornerà in discussione e potrebbe trovare anche conferma. In molte città italiane, ad esempio, ci sono alcuni sindaci che sono già al secondo mandato e dopo questo rischiano di dover abbandonare. Basti pensare a Beppe Sala a Milano o Luigi Brugnaro a Venezia, il sindaco Nardella a Firenze, Gori a Bergamo o Matteo Ricci a Pesaro. Si tratta di sindaci che sono stati eletti per il secondo mandato, quindi apprezzati dai cittadini, basti pensare alla classifica dei sindaci più amati, che può già dare un’idea dell’identità. Con la legge attuale una volta scaduto il secondo quinquennio sarebbero obbligati a lasciare il posto a nuovi candidati.

L’idea di togliere il divieto per il terzo mandato piace ai sindaci e anche ai partiti politici. Anzi, proprio i sindaci si battono da anni con l’Anci per eliminare il divieto. L’idea piace ma non proprio a tutti. Ad esempio, se nel PD i sindaci sono a favore, Elly Schlein non è del tutto convinta in quanto teme che poi si finisca per estendere lo stop al divieto di terzo mandato anche ai presidenti di Regione.

Anche la premier Meloni è più scettica, più o meno per lo stesso motivo. Più favorevole la Lega, mentre Forza Italia e Italia Viva non chiudono del tutto.

Sindaci verso terzo mandato, arriva la proposta che potrebbe cambiare tutto

Intanto, ricordiamo che la Commissione affari costituzionali del Senato sta lavorando a una proposta di legge per la riorganizzazione delle Province e delle città metropolitane.

A ottobre 2022 sono state presentate varie proposte di legge per la riforma delle province. Il 6 giugno scorso, la Commissione ha approvato un testo unificato che sembra fungere da punto di partenza per questa riforma. Secondo la leghista Daisy Pirovano, relatrice della proposta di legge, è fondamentale la riforma per poter organizzare le prime elezioni provinciali insieme a quelle europee previste tra il 6 e il 9 giugno 2024.

Sono anni che si parla della possibilità di riformare le province. Nel 2014 fu approvata la Legge Delrio, che di fatto aveva trasformato le province in enti di secondo livello e aveva tolto l’elezione dei rappresentanti. La riforma delle province non si è mai fatta e negli anni ha creato anche confusione sulla divisione dei compiti tra Comuni, Regioni e lo Stato. Ora le cose potrebbero cambiare e anche Salvini si è detto convinto della necessità del ripristino delle Province e dell’elezione diretta dei rappresentanti.

Riassumendo

  • Ad oggi i sindaci sono in carica fino a un massimo di 10 anni e il vige il divieto di un terzo mandato
  • Presto, però, potrebbe cambiare tutto e si discute sulla possibilità di togliere questo divieto.
  • Di fatto, quindi, i sindaci potrebbero continuare a svolgere il loro operato anche per per più di 10 anni
  • Intanto, nelle prossime settimane si torna a discutere anche sulla riforma delle Province.