L’allarme siccità continua a preoccupare l’Italia e ora lo stato d’emergenza con il conseguente razionamento dell’acqua stanno per diventare realtà già a partire da luglio. Secondo la Cia Agricoltori, i danni totali per la mancanza di acqua potrebbero superare il miliardo di euro. Nel bacino del Po sono a rischio il 50% della produzione agricola. Ecco perché i governatori delle Regioni hanno chiesto lo stato d’emergenza a luglio, una decisione che comporterebbe delle conseguenze per i cittadini.

Allarme siccità, lo stato d’emergenza a luglio possibile

Prima di arrivare a questo passo, però, dovrebbe essere annunciato un decreto che prevede un razionamento dell’acqua durante la notte e il divieto di riempire le piscine in alcune zone. In seguito, potrebbe essere proclamato lo stato d’emergenza. Non è ancora chiaro se riguarderà solo alcuni territori come il bacino del Po. Per le emergenze il consiglio dei Ministri delibera lo Stato di emergenza su proposta del presidente del Consiglio dopo l’intesa con la Regione o provincia autonoma.

Lo stato d’emergenza, quindi, appare sempre più possibile sopratutto dopo le condizioni meteo di questi giorni che non sembrano voler migliorare. Secondo Coldiretti i danni potenziali potrebbero superare 3 miliardi e almeno il 28% del territorio è a rischio desertificazione con una grave.

Le regioni interessate e il possibile stop all’acqua di notte

Le prime 4 regioni pronte ad accedere allo stato d’emergenza sono Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Umbria ma anche Veneto e Lazio, dove il governatore Nicola Zingaretti ha già dichiarato lo stato di calamità. In Piemonte, almeno 250 comuni hanno attivato delle ordinanze per limitare il consumo dell’acqua e almeno 7 città italiane già da oggi avranno il bollino rosso a causa delle alte temperature. Per le prossime due settimane non ci saranno segnali di miglioramento e il caldo africano continuerà ad imperversare portando ondate di calore, tanto che il ministero della Salute segnala 27 centri urbani in difficoltà.

I rischi maggiori sono previsti a Bologna, Bolzano, Campobasso, Firenze, Perugia, Pescara e Rieti.

Come accennato in precedenza, il governo non solo potrebbe annunciare lo stato d’emergenza ma anche mettere in atto delle iniziative per risolvere il problema dell’approvvigionamento come il razionamento dell’acqua con uno stop nelle ore notturne e quindi il divieto per i cittadini di utilizzare l’acqua da mezzanotte alle 6 del mattino.