Continua l’allarme siccità, nonostante il decreto del governo in arrivo. Mentre l’ondata di caldo africano non accenna a migliorare, le Regioni si stanno muovendo per chiedere lo stato di emergenza. Il Lazio ha già annunciato lo stato di calamità ma in linea generale sono molte le regioni pronte al razionamento dell’acqua per ridurre lo spreco, fino allo stop dell’erogazione notturna.
Allarme siccità in Italia, ecco dove scattano divieti
Continua la siccità e così in una decina di comuni del Piemonte, si è deciso di ricorrere alle autobotti e le chiusure notturne.
Il Po è in secca e nei grandi laghi del Nord, la situazione non va meglio. Il lago Maggiore ha un riempimento al 20%, quello di Como al 18% con un livello di meno 9 centimetri. E le previsioni meteo non aiutano. Infatti se oggi sono previsti degli isolati temporali sull’arco alpino, il quadro generale sembra non cambiare per i prossimi 15 giorni e dovrebbe continuare a permanere l’anticiclone africano, che porterà a nuove ondate di calore con punte fino a 40 gradi.
La prossima settimana possibile lo stato d’emergenza e le zone più a rischio razionamenti dell’acqua
Secondo il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, lo stato di emergenza potrebbe essere proclamato la prossima settimana, quando la Protezione civile avrà raccolto tutti i dati tecnici. Da Nord a Sud la situazione sta diventando allarmante. Le amministrazioni locali chiedono l’aiuto della Protezione civile e si teme che la disponibilità dell’acqua potabile potrebbe scarseggiare dai rubinetti.