Ad aprile ha piovuto spesso, la primavera ha tardato a fare capolino ma la siccità rimane un problema grave che non solo ha conseguenze ambientali ma anche economiche. Non è detto, però, che la situazione non possa peggiorare.  Molto potrebbe cambiare dall’estate, quando le temperature diventeranno ancora più torride e l’emergenza siccità prenderà una piega ancora peggiore. La Cabina di regia voluta dal governo per la crisi idrica, ha stabilito che avranno la priorità tutti quegli interventi considerati urgenti, guardando anche il budget da 102 milioni di euro.

Tutto però dipende da come andranno le cose nelle prossime settimane.

Emergenza siccità, l’aumento dei prezzi diventa realtà

Tra le possibili soluzioni al vaglio, ci sono i dissalatori di acqua marina per affrontare la siccità in alcune regioni come Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Lazio, quelle che più di tutti hanno subito danni a causa di questa emergenza. Tutto ciò, però, potrebbe non bastare. Infatti, i danni sono tanti e un rincaro prezzi non è da scartare. Ecco perché, l’emergenza siccità, avrà ricadute negative anche per i consumatori. In vista dell’estate non si possono escludere gli aumenti dei prezzi su alcuni dei prodotti più quotati come frutta e verdura. Alimenti di cui facciamo largo uso tutto l’anno ma che in estate diventano ancora più consumati a causa delle alte temperature.

Entro un paio di mesi, quindi, i prezzi di frutta e verdura potrebbero aumentare tantissimo. In un quadro dove già l’inflazione è alle stelle, quindi, la situazione potrebbe peggiorare. Per i consumatori ciò vorrebbe dire affrontare costi insostenibili.

I danni causati dalla siccità hanno avuto un impatto per 6 miliardi di euro

In questo momento, oltretutto, l’incertezza regna sovrana in quanto i prezzi variano sempre a causa dell’alternarsi di temperature alte e basse. Non è un caso che andando al supermercato, spesso si notano dei prodotti che costano tanto e una settimana dopo di nuovo meno.

Solo nel 2022, i danni causati dalla siccità hanno avuto un impatto per 6 miliardi di euro, ma quest’anno potrebbe persino andare peggio e arrivare a 8 miliardi. Tra i prodotti fortemente a rischio, ci sono il riso e il mais, le cui coltivazioni sono interessate da un costante apporto idrico e che di conseguenza potrebbero subire un calo della produzione. A quel punto, bisognerebbe far ricorso all’importazione e ciò significa anche un aumento dei prezzi. Per questo motivo, anche le aziende agricole si stanno spostando verso la soia e il frumento.

Le stime della Cia-Agricoltori italiani non sono positive, si prevedono crolli produttivi dal 10% fino al 30%. Se la siccità dovesse continuare, quindi, gli agricoltori saranno costretti a descrivere cosa piantare e cosa no. Al Nord, in ogni caso, la situazione per le risaie è molto negativa. Secondo Greenpeace Italia,il 38% delle risaie italiane è affetto da siccità “severa o estrema”.

Siccità: frutta, verdura e non solo, perché queste cose in estate ci costeranno di più

Una situazione negativa anche per il mais, dove il tasso di auto-approvvigionamento è sceso al di sotto del 40%. Per quanto riguarda gli ortaggi, invece, quelli più a rischio sono melanzane, peperoni e le zucchine.

La siccità, insomma, è pronta a colpire anche quest’estate. Nonostante i piani del governo, infatti, la mancanza di piogge in molte regioni del Nord e del Centro, sta causando dei danni irreparabili. La conseguenza peggiore sarà appunto il rialzo di prezzi per alcuni ortaggi e il calo della produzione di alcuni prodotti come il riso e il mais,entrambi strettamenti legati all’apporto idrico.