Il Covid-19 torna nelle prime pagine di tutti i giornali per il terzo anno consecutivo, alla luce dell’aumento dei contagi delle ultime settimane. La situazione potrebbe peggiorare nei prossimi giorni, in concomitanza col rientro a scuola di milioni di studenti da Nord a Sud. In questo clima, è normale che le famiglie si pongano domande su domande, per capire come muoversi in caso di contagio del proprio figlio. Tra i quesiti più frequenti, uno riguarda la gestione del Covid rispetto a un contagio conclamato.

Da quanto emerge oggi, il Covid dovrebbe essere trattato al pari dell’influenza. Ciò significa che la giustificazione è necessaria soltanto dopo i cinque giorni di assenza, quindi come avveniva in passato. L’ufficialità arriverà nei prossimi giorni, quando il governo comunicherà le linee guida condivise con i ministeri dell’Istruzione e della Salute.

Scuola, contagio Covid: quando è necessaria la giustificazione

A meno di un ribaltone dell’ultimo minuto, si va verso la conferma di quanto avveniva già in passato: se uno studente si ammala di Covid, la giustificazione per l’assenza da scuola scatta solo se l’alunno sta a casa per almeno cinque giorni. Si tratta dello stesso meccanismo che regola la giustificazione dell’assenza da scuola per influenza.

Il segretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro Scotti ha evidenziato come non sia corretto dover fare un certificato medico soltanto perché si è positivi all’autotampone, magari senza sintomi. A questo proposito, ha sottolineato che aprire le porte all’autodiagnosi potrebbe rendere la situazione fuori controllo.

Scuola, il Covid considerato come l’influenza: ecco quando serve il certificato medico

Intanto c’è chi si dichiara favorevole a offrire una mascherina agli studenti. Parola del direttore scientifico del Simit (Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali) e professore di Malattie infettive all’Università Tor Vergata di Roma Massimo Andreoni, che ha spiegato di non vederci nulla di male nel caso si opti per la soluzione di dare una mascherina a tutti gli studenti.

Questo perché “la scuola è da sempre fucina di virus che trovano un terreno fertile tra i bambini e i giovanissimi”.

Nel frattempo, aumentano i contagi come segnalato anche nell’ultimo bollettino dell’ISS. Tutta colpa della nuova variante Eris che sta provocando un rialzo dei positivi. A livello mondiale sta preoccupando anche la nuova variante Pirola, anche se nel nostro paese non risulta ancora arrivata. I sintomi restano più o meno gli stessi di sempre: febbre, naso che cola, mal di testa, mal di gola, tosse e in alcuni casi problemi gastrointestinali. Nelle prossime settimane il rialzo dei contagi potrebbe rendersi ancora più evidente e da ottobre partirà la campagna vaccinale con i vaccini aggiornati.

Riassumendo

– I contagi di Covid sono in aumento. Col rientro a scuola di milioni di studenti il dibattito sul virus torna in auge.
– Chi si assenta da scuola perché positivo al Covid dovrà giustificare la sua assenza da scuola soltanto se starà a casa cinque o più giorni.
– L’ufficialità arriverà quando il governo Meloni comunicherà le linee guida condivise con i ministeri della Salute e dell’Istruzione.
– Silvestro Scotti, segretario della Federazione italiana medici di medicina generale, si dice contrario all’autodiagnosi.
– Il direttore scientifico del Simit Massimo Andreoni afferma il proprio parere favorevole all’uso delle mascherine a scuola.