Gli acquisti di Natale sono davvero a rischio a causa dello sciopero di negozi e supermercati? Questo è il periodo dell’anno in cui gli italiani sono alle prese con i regali di Natale. Per non parlare degli acquisti per il pranzo di Natale e le varie cene delle feste. Da settimane, ormai, è iniziata la corsa agli acquisti. Anche con i rincari e l’inflazione gli italiani sono sempre obbligati ad acquistare, magari spendono di meno, o almeno cercano di spendere di meno per il cibo, ma l’appuntamento del 24, 25 e 26 dicembre è immancabile e ad un buon pranzo natalizio nessuno vuole rinunciare.
Sciopero negozi e supermercati il 24 e 31 dicembre, perché lo shopping è a rischio
Insomma, il 24, che oltretutto quest’anno capita di sabato, rischia di rappresentare il giorno clou per gli ultimi acquisti. La notizia di uno sciopero che riguarda proprio il settore commerciale, però, rischia di mandare in crisi gli italiani. Il sindacato Usb (Unione sindacale di base) ha proclamato uno sciopero dalle 17 fino a fine turno per i lavoratori del commercio e della grande distribuzione, proprio il 24 dicembre e il 31 dicembre. Il sindacato, in una nota, ha spiegato che milioni di lavoratori del commercio, della grande distribuzione alimentare, abbigliamento e arredamento casa lavorano sette giorni su sette. Anche la domenica e grazie a loro i cittadini possono spendere e consumare anche durante le festività. Per questo è giunto il momento di ridare la dignità a questa categoria:
“Da anni ci si batte per rimodulare aperture e turni di lavoro e abbiamo deciso di iniziare un percorso di lotta proclamando uno sciopero nazionale di categoria nelle giornate prefestive del 24 e del 31 dicembre 2022″.
La notizia crea un certo scompiglio tra chi è abituato a fare acquisti all’ultimo.
Il consiglio, quindi, per evitare possibili problemi, è di non aspettare l’ultimo per fare la spesa. Visto che la serrata proclamata da Usb potrebbe davvero bloccare per qualche ora, le compere delle feste degli italiani. Dal lato dei dipendenti, invece, si riapre un dibattito molto lungo sulla necessità di dover rimanere sempre aperti anche le domeniche o durante i festivi per adattarsi alle abitudini delle persone, che sempre più spesso vanno ad acquistare anche di domenica.