Un altro regalo ci arriva dalla Banca Centrale Europea, si tratta dell’ottavo aumento del costo del denaro. Per tale motivo l’Inps aggiorna nuovamente i tassi di interesse riguardanti le dilatazioni, ma aumentano anche le sanzioni dei contributi irregolari. Per tale motivo l’interesse annuo sale dal 10,00% al 10,25%. Una percentuale che sembra minima, ma che può intuire non poco sulle tasche degli italiani.

Interesse di dilazione in aumento da oggi

Parte proprio oggi 2 agosto il nuovo aggiramento effettuato dall’Inps in merito alle dilazioni e alle sanzioni per i contributi irregolari.

I debiti contributivi arrivano quindi a 10,25% e si mettono in pari con la decisione presa dalla BCE lo scorso 27 luglio, giorno in cui è stato aumentato di altri 25 punti il costo del denaro. Si tratta dell’ennesimo aumento consecutivo, cosa che rischia di pesare non poco sulle tasche degli italiani. Per quanto riguarda però i piani di ammortamento già notificati sulla base del precedente tasso d’interesse, non ci saranno ulteriori modifiche e rimarranno quindi invariati. In sostanza, il nuovo tasso del 10,25% si applica a partire dalla contribuzione del mese di luglio 2023, almeno per quanto concerne i casi di autorizzazione al differimento del termine di versamento dei contributi.

La cosa si fa però decisamente più ostica per quanto riguarda le sanzioni contributive civili. Parliamo infatti di più di 5 punti percentuali aumentati. È su questo punto quindi che l’Inps intende dare la stangata agli italiani, e probabilmente si tratta di una scelta politica tutto sommato condivisibile. A pagare quindi saranno soprattutto coloro che hanno palesato delle irregolarità nella propria situazione contributiva. Sappiamo bene quanto il Governo Meloni abbia intenzione di utilizzare il pugno di ferro in questo ambito. A tal proposito, negli scorsi mesi si sono anche inasprite le regole relative ai controlli sulla 104. La nuova stretta sui furbetti sembra quindi fare il palio con la decisione di alzare le sanzioni per coloro che non hanno una situazione contributiva regolare.

Sanzioni contributi irregolari

Entriamo nel dettaglio e scopriamo quindi quali saranno le sanzioni e come sono regolate. Nelo specifico, in caso di omissioni contributive, la sanzione civile è pari al 9,75%, con tasso del 4,25% maggiorato di 5,5 punti. Tale misura si applica anche in caso di regolarizzazione spontanea, ossia quando il contribuente denuncia spontaneamente la propria situazione debitoria. Per quanto riguarda invece l’evasione contributiva, nessuna modifica è stata apportata alla precedente misura. Ciò significa che verrà applicata la sanzione civile del 30%, in ragione d’anno, nel limite del 60% dell’importo di contributi o premi non pagati. Qualora però venissero riconosciute in sede giudiziale o amministrativa oggettive problematiche relative al ritardo dei contributi da pagare, allora la sanzione sarà nuovamente pari alla misura di 9,75% annuo.

Infine, resta invariata la misura relativa alla riduzione delle sanzioni, qualora il Tur (Tasso Ufficiale di Riferimento) dovesse scendere sotto il tasso di interesse. In tal caso le misure sono: 5,00% (interesse legale) nel caso di omissione contributiva; 7,00% nel caso di evasione contributiva. Le nuove misure sono state introdotte dall’Inps con circolare rilasciata il 31 luglio scorso e, come detto, applicate a partire proprio da oggi 2 agosto 2023. Per tutti i chiarimenti del caso sarà comunque possibile consultare il portale ufficiale dell’ente e prendere visione della nuova regolamentazione.

I punti chiave…

  • sale il costo del denaro, di conseguenza l’Inps aumenta i tassi d’interesse per dilatazioni e sanzioni;
  • stangata per coloro che hanno una situazione debitoria, la misura sale da 4,25% a 9,75%;
  • le sanzioni entrano in vigore proprio a partire da oggi, mercoledì 2 agosto.