È giunto l’accordo sul salario minimo da parte del Consiglio e il Parlamento dell’Unione europea come ha annunciato il Consiglio Ue in una nota, dove si legge che: “Si tratta di un accordo politico provvisorio sul progetto di direttiva sui salari minimi adeguati nell’Ue. La nuova legge, una volta adottata definitivamente, promuoverà l’adeguatezza dei salari minimi legali e contribuirà così a raggiungere condizioni di lavoro e di vita dignitose per i dipendenti europei”.

Salario minimo, c’è l’accordo: che cosa cambia adesso

L’accordo sul salario minimo ora dovrà essere confermato da Coreper a cui farà seguito una votazione formale al Consiglio e al Parlamento europeo.

Gli Stati Membri hanno poi due anni per recepire la direttiva, che prevede che gli:

“Stati membri sono tenuti a mettere in atto un quadro procedurale per fissare e aggiornare questi salari minimi secondo una serie di criteri chiari”.

E’ stato anche stabilito che gli aggiornamenti salariali dovranno avvenire ogni due anni o al massimo quattro e mira ad estendere la copertura dei lavoratori attraverso la contrattazione collettiva. Inoltre, è stato deciso per per alcune misure per migliorare l’accesso dei lavoratori alla protezione del salario con controlli da parte dell’ispettorato del lavoro e le capacità delle autorità di perseguire i datori di lavoro non conformi.

Il salario minimo nei paesi Ue e il caso italiano

Al 1 gennaio 2022 sono 21 gli Stati membri dell’Unione Europea ad avere un salario minimo fissato per legge. Tranne Italia, Danimarca, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia.
Alcuni paesi hanno un salario minimo superiore a 1500 euro: Francia, 1 603 euro, Germania, 1 621 euro, Belgio, 1 658 euro, Paesi Bassi, 1 725 euro, Irlanda, 1 775 euro e Lussemburgo 2 257 euro. In Spagna e Slovenia è fissato a 1 074 euro e 1 126 euro.

L’Italia è uno dei paesi a non avere una legge in merito. Secondo i dati Inps sono almeno 5 milioni i lavoratori che lavorano per meno di mille euro al mese, 4,5 milioni quelli che vengono pagati meno di 9 euro lordi l’ora.


Con l’accordo sul salario Ue, in Italia si potrebbe quindi guadagnare almeno dai 1261 euro mediamente considerando il reddito minimo pari al 60 per cento del salario mediano, che in Italia corrisponde a 1261 euro al mese, quasi sette euro l’ora. In ogni caso il tetto potrebbe essere superiore. Ora anche l’Italia avrà due anni per approvare la legge.