A partire da ottobre, i lavoratori tedeschi potranno contare su un aumento del salario minimo a 12 euro all’ora. La promessa è stata mantenuta. A beneficiare di questa manovra saranno circa 6,2 milioni di persone, coloro che guadagnano al momento meno della soglia stabilita. L’aumento del salario minimo è stata la battaglia politica con cui Olaf Scholz ha vinto le elezioni. La misura è stata appoggiata anche dai Verdi e a soli tre mesi di distanza dalla firma del contratto di coalizione (Spd-Fpd-Verdi) è divenuta realtà.

In Italia, la battaglia sembra essere solo all’inizio.

Come funziona il salario minimo in Germania e in Europa, e l’Italia?

La Germania ha dato avvio alla politica sul salario minimo sin dal 2015, quando era stato introdotto da Angela Merkel. Ciò su pressione degli alleati di coalizione della Spd. All’inizio era di 8,50 euro, ma una commissione formata da rappresentanti di sindacati e industriali lo ha rivisto con regolarità. Portandolo all’attuale livello di 9,82 euro, con un aumento a 10,45 euro che entrerà in vigore dal 1° luglio. La nuova misura, approvata dal Parlamento, fissa l’aumento a 12 euro a partire dal mese di ottobre.
Ma come funziona nel resto d’Europa? Al momento sono soltanto 6 i paesi europei (su 27 che formano l’Unione) a non prevedere un salario minimo. L’Italia è in compagnia di Svezia, Finlandia, Danimarca, Cipro e Austria. Giuseppe Conte, nel momento dell’annuncio della riforma tedesca, ha twittato che “in Italia siamo ancora all’anno zero” ma che “la proposta del M5S è già in Senato, basta votarla”.

Tutti contro il salario minimo in Italia dal Partito Democratico alla Lega

Il Partito Democratico, nonostante le richieste arrivate dal Movimento 5 Stelle di appoggiare il disegno di legge a firma di Nunzia Catalfo che introdurrebbe il salario minimo a 9 euro lordi all’ora, sembra opporsi all’idea.

Anche la Lega non concorda sulla fissazione di un minimo per legge. La ragione è che un salario minimo di 9 euro lordi, in un momento di produttività del lavoro in calo, metterebbe in difficoltà le aziende.

Gli economisti che studiano le economie capitalistiche che hanno introdotto il salario minimo, però, hanno notato che i salari troppo bassi attivano un circolo vizioso, non solo per la contrazione dei consumi, ma anche perché sono di incentivo per una produzione di basso valore aggiunto. Aumentare i salari minimi, invece, attiva solitamente un circolo virtuoso, sia per una maggiore propensione ai consumi sia perché spinge le aziende ad adottare modelli produttivi più efficienti.
La decisione non sembra essere soltanto di carattere economico, ma soprattutto politica. In un paese in cui le organizzazioni sindacali sono piuttosto deboli e Confindustria riesce sempre in un modo o nell’altro a guidare la politica economica governativa.
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