Le opposizioni hanno trovato l’accordo sulla proposta di legge riguardante il salario minimo. L’intesa è tra Pd, Movimento 5 Stelle, Azione, Alleanza Verdi e Sinistra Italiana e +Europa. All’appello manca Italia Viva, che ha deciso di non seguire gli altri partiti di opposizione.

Che cosa prevede la proposta delle opposizioni sul salario minimo? A quanto ammonterebbe? Chi sono i beneficiari? Intanto il governo sembra frenare. Secondo la ministra del Lavoro Marina Calderone, l’ipotesi di introdurre un salario minimo per legge è poco percorribile.

La proposta di legge sul salario minimo delle opposizioni

Il testo firmato dalle opposizioni sul salario minimo si articola in sette punti. Il primo prevede che al lavoratore sia riconosciuto uno stipendio non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi.

In secondo luogo, la proposta di legge fissa a 9 euro all’ora la soglia minima inderogabile. Una cifra che nell’ordine delle idee delle opposizioni dovrebbe tutelare i settori più fragili e poveri.

Il terzo punto riguarda l’estensione della giusta retribuzione ai rapporti associati al lavoro autonomo e alla parasubordinazione. Il punto successivo riguarda invece l’istituzione di una Commissione costituita da rappresentanti della parti sociali e delle istituzioni. Il suo compito sarà di aggiornare il trattamento economico minimo orario.

Il quinto punto ha come protagonista la garanzia per i lavoratori di percepire un trattamento economico dignitoso. Proseguendo nella lettura del testo di legge, le opposizioni chiedono il riconoscimento dell’ultrattività dei contratti di lavoro disdettati o scaduti.

Infine, il settimo e ultimo punto prevede la possibilità per i datori di lavoro di ricevere un beneficio economico in modo che l’adeguamento delle retribuzioni non vada a incidere in maniera pesante sul bilancio aziendale.

Salario minimo: Italia Viva si tira fuori, scettiscismo dal governo

Italia Viva non figura tra i partiti di opposizione che hanno trovato la quadra su una proposta di legge riguardo al salario minimo.

C’è il Partito democratico, c’è il Movimento 5 Stelle, c’è Azione, c’è Alleanza Verdi e Sinistra Italiana e c’è +Europa. Manca invece all’appello il partito di Matteo Renzi, la cui posizione nelle ultime settimane è in linea con quella della coalizione di centrodestra che governa il Paese.

Dati i numeri della maggioranza in Parlamento e l‘opinione contrario del governo sul salario minimo, la proposta di legge partorita dalle opposizioni dovrebbe restare come tale. Appare quantomeno complicato far cambiare idea al ministro del Lavoro Marina Calderone. Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti, che ha chiarito come una legge sul salario minimo non serva.

Salario minimo a 9 euro: come funziona la proposta italiana delle opposizioni

Detto questo, rimane un dato importante l’accordo trovato tra quasi tutti i partiti di opposizione su un tema come quello del salario minimo. È questo il primo punto di partenza per un fronte comune contro il centrodestra? Come d’altronde auspica il Partito democratico e la nuova segretaria Elly Schlein. In tal caso, non passerà molto tempo prima di capirlo.

Riassumendo

– La proposta di legge sul salario minimo delle opposizioni è realtà.
– Vi hanno aderito Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Azione, +Europa e Alleanza Verdi e Sinistra italiana.
– Manca la firma di Italia Viva, che si è sfilata dall’accordo tra i vari partiti di opposizione.
– Tra i principali punti della proposta di legge la volontà di fissare un salario minimo orario a 9 euro all’ora.
– Il governo, attraverso una breve battuta della ministra del Lavoro, ha fatto sapere che il salario minimo non verrà introdotto attraverso una legge.