Da qualche anno a questa parte, accanto a hotel, agriturismi e B&B ci sono anche gli affitti brevi di cui AirBnb è il precursore numero uno. Si tratta di case affittate solo per pochi giorni o settimane, da parte di turisti o da persone che cercano un affitto breve. Un fenomeno che ha cambiato anche il mondo del turismo. Tantissime persone, infatti, per risparmiare sul costo dell’alloggio decidono di prenotare stanze o case sul noto portale.
Di recente, però, New York ha dichiarato guerra ad AirBnb e da oggi, 5 settembre, entrano in vigore delle nuove regole che renderanno impossibile affittare un appartamento solo per qualche giorno.

Cosa cambia per gli affitti brevi a New York

Con queste regole, di fatto, il 70% degli alloggi che affittano solo per qualche giorno saranno bloccati nella Grande Mela. Chi non rispetta il divieto rischia una sanzione di 5mila dollari. A New York, adesso, chi vuole affittare una stanza o un appartamento deve procedere alla registrazione per ottenere una certificazione di conformità’ e chi vorrà affittare un intero appartamento o una stanza per meno di 30 giorni dovrà abitare fisicamente nella casa per tutta la durata del soggiorno.

Queste regole rendono di fatto impossibile affittare per meno di 30 giorni mentre sarà possibile affittare delle stanze ma a patto di vivere nella stessa casa. Nella pratica, d’ora in avanti sarà impossibile affittare una casa intera a New York per meno di un mese, sopra questa soglia sarà tutto regolare. Chi vuole affittare per meno di 30 giorni, invece, potrà affittare solo una o più stanza ma deve dimostrare di vivere in quell’abitazione.

Impossibile affittare appartamenti interi per meno di 30 giorni

Anche in Italia il mercato degli affitti brevi ha cambiato le carte in tavola. Molti proprietari di case preferiscono affittare per brevi periodi piuttosto che quelli lunghi.

Il guadagno è maggiore e veloce e non c’è la responsabilità della lunga gestione dell’affitto con un unico affittuario. Soprattutto nelle città turistiche, dove la richiesta è alta, i regolari contratti di affitto sono meno appetibili e quindi chi cerca una casa per abitarci a lungo, non solo pochi giorni, a volte rischia di non trovarla o di avere a che fare con prezzi fuori mercato. Basti pensare a quanto accaduto solo pochi mesi fa con gli affitti per studenti e le relative proteste.

Le regole che cambieranno la gestione degli affitti brevi a New York, di fatto, potrebbero avere conseguenze anche in altri paesi tra cui l’Italia. Anche altre città europee avevano già messo dei paletti. A Pambianco Hotellerie Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, ha dichiarato:

“Le regole di New York non prevedono divieti ma soltanto l’obbligo ragionevole di rispettare le regole in vigore per l’attività che eserciti. Se vuoi fare l’albergatore, prendi una licenza. Purtroppo in Italia non è così e Federalberghi e Federalberghi extra chiedono di mettere fine a questo ‘far west’”.

Rivoluzione Airbnb e affitti brevi, da New York nuove regole e divieti: l’Italia osserva da lontano

Il governo Meloni già a maggio aveva parlato del ddl turismo che tra le novità prevedeva la permanenza minima imposta di due notti soprattutto nei centri più popolari, così come il Codice identificativo nazionale da esporre negli annunci pubblicati su Airbnb a Booking.
Le nuove regole imposte da oggi a New York sugli affitti brevi, in sostanza, potrebbero essere guardate con interesse anche dagli altri paesi.

Riassumendo

  • Da oggi a New York sarà impossibile affittare un intero appartamento per meno di 30 giorni
  • Sembra ufficialmente iniziata la guerra agli affitti brevi e Airbnb nella Grande Mela
  • Chi vuole affittare per meno di 30 giorni può solo affittare una o più stanze e dimostrare di vivere in quell’appartamento durante il soggiorno dell’ospite
  • Chi vuole affittare una stanza o un appartamento deve procedere alla registrazione per ottenere una ‘certificazione di conformità’ .