Continuano ad arrivare segnalazioni di utenti che chiedono come muoversi per ottenere rimborsi a causa di ritardi nelle consegne di Mondo Convenienza. Il fenomeno è diffuso tanto che è intervenuta anche Altroconsumo in difesa dei consumatori. Dopo aver ricevuto quasi mille reclami, l’associazione ha segnalato l’azienda di mobili all’Antitrust per aprire un fascicolo. Ma che cosa sta succedendo?

La maggior parte dei reclami riguarda appunto i ritardi nelle consegne però non manca chi ha avuto problemi nel riconoscimento della garanzia o addirittura errori nel montaggio e nelle misure.

Non è la prima volta che Mondo Convenienza subisce controlli dell’autorità. Due anni fa fu segnalata per la presunta poca chiarezza dei messaggi pubblicitari e non solo.

Alla fine dell’istruttoria l’azienda si era impegnata a sistemare la situazione, inclusi i tempi di consegna dei mobili. Le cose purtroppo non sono andate così. A novembre scorso un episodio di cronaca nel casertano suscitò clamore: un uomo esasperato per il ritardo nella consegna della cucina di Mondo Convenienza è entrato armato di spranga nel negozio.

Ad ogni modo non vogliamo schierarci contro Mondo Convenienza che peraltro non è l’unico produttore di mobili che incappa in questi ritardi.

L’Antitrust valuterà se questi ritardi diffusi nascondono una matrice comune. Ma nel frattempo c’è un modo per difendersi ed eventualmente annullare l’ordine o almeno ottenere un rimborso? Quello che ci interessa è capire come i consumatori, di questa ma anche di altre aziende, possono tutelarsi. Vediamo quindi più da vicino le indicazioni di Altroconsumo.

Le indicazioni di Altroconsumo

L’associazione a difesa dei consumatori invita a leggere con attenzione i contratti prima della firma. E’ vero che sono abbastanza standard ma è sempre buona regola conoscere le condizioni, soprattutto quelle relative alle tempistiche da rispettare per la consegna. Questo serve a capire da quando si può effettivamente parlare di ritardo.

Perché quello che viene detto a voce poco conta. “Si in genere consegniamo in un paio di settimane” vi dice l’addetto gentile. Ma se nel contratto l’azienda si prende un tempo di 90 giorni lavorativi sono questi ultimi che contano.

Reclami e rimborsi

La prima forma di reclamo solitamente avviene per via telefonica. Se questi solleciti restano inascoltati e inefficaci si passa alla raccomandata ( o PEC). I ritardi maggiori riguardano le cucine che hanno progetti più complessi (misure, allacci etc). Se il problema è legato all’irreperibilità di un modello in particolare si può eventualmente valutare una sostituzione con l’azienda.