E’ venerdì sera: dopo una dura settimana di lavoro decidi di andare fuori a cena al ristorante per una cena romantica. Immaginiamo che siate seduti al tavolo e ordiniate due primi di pasta. Sai benissimo che la stessa pasta, preparata a casa, ti costerebbe molto meno. Ma la cosa non ti sconvolge ovviamente. Dietro i piatti che mangi al ristorante c’è un rincaro dovuto alla preparazione, all’impiattamento, al servizio etc. Per non parlare del confronto tra costo materia prima e pizza: qui è chiaro a tutti che la gran parte del costo dipende dal lavoro del pizzaiolo e dai consumi per il forno a legna o elettrico etc.

Se però passiamo dal menù alla carta dei vini ecco che i clienti iniziano a storcere il naso.

Ristorante: cosa c’è dentro ad ogni bottiglia di vino

“La stessa bottiglia di vino al supermercato costa poco più della metà assurdo!”. L’ho sentito bisbigliare al tavolo accanto al mio la settimana scorsa in un ristorante di Roma. E allora, con spirito giornalistico, ho fatto la mia mini inchiesta seduta stante. E ho deciso di aspettare la fine del servizio per chiederlo direttamente al proprietario. Perché il vino al ristorante ha questo rincaro? E’ veramente così assurdo come pensa il cliente medio? La differenza emerge già con i costi dei vini in enoteca ma diventa ancora più lampante se, come termine di paragone, assumiamo l’e-commerce. E ovviamente varia anche in base al tipo di ristorante: più sarà di lusso ed esclusivo e più i prezzi delle bottiglie di vino saranno alti e maggiorati.

Nel costo della bottiglia di vino al ristorante c’è anche il servizio di apertura del vino al tavolo. E non solo: mantenere il vino alla giusta temperatura ha un costo. Ma, ancora prima, c’è la preparazione della carta dei vini, con la scelta delle etichette che meglio si adattano alle pietanze servite.

E poi ci sono i calici, mi fanno notare, che spesso e volentieri si rompono. Anche se, su questo ultimo punto, mi viene da pensare che il costo dovrebbe eventualmente rientrare nel coperto.

Perché il calice di vino costa in media più della bottiglia

Il rincaro si nota ancora di più nei ristoranti che hanno alcune etichette disponibili anche a mescita. Quando stappi una bottiglia hai poco circa 30 ore al massimo per servirla, altrimenti si rischia di versare un prodotto in fase di decadimento. Anzi nel caso di vini frizzanti e spumanti il tempo si riduce ulteriormente. Restare con l’ultimo calice della bottiglia invenduto significa rinunciare ad un quinto o un sesto del valore della bottiglia.

Sapevi che all’estero puoi portare le tue bottiglie di vino al ristorante?

Nella vicina Francia il rincaro sui vini al ristorante è più evidente che da noi. Però ci sono alcune realtà che all’estero si muovono in senso contrario. Nei Paesi anglosassoni, ad esempio in Australia, è comune il BYO (Bring Your Own) sulle bevande. I clienti possono scegliere di portare da casa vino o altri alcolici che berranno durante la cena. In questi casi viene addebitato al massimo (e non tutti lo fanno!) il servizio di apertura della bottiglia. Insomma un po’ come avviene da noi con il taglio torta ai compleanni. C’è anche da dire che nel conto di un tavolo di anglosassoni tendenzialmente il costo delle bevande incide molto più che da noi, dove il cibo la fa da padrone. Però potrebbe essere uno spunto su cui riflettere? Voi lo fareste?