Arriva un nuovo emendamento per il Superbonus? Le novità sembrano davvero dietro l’angolo. Infatti, il governo vuole dare delle risposte su alcuni aspetti del decreto legge dello scorso 16 febbraio, che di fatto ha bloccato il super bonus e le cessioni dei crediti. Una notizia che aveva provocato non poche polemiche, che ancora oggi fanno parlare. Alcune anticipazioni in merito alle risposte che vuole dare il governo le ha date Andrea de Bertoldi (Fdi), relatore del provvedimento alla Camera – come scrive il Sole 24 ore.

 L’esponente di Fratelli d’Italia ha parlato di sisma bonus, onlus, case popolari e edilizia libera. Il 6 marzo scade il termine entro il quale si potranno presentare gli emendamenti e così entro fine marzo si potrebbe arrivare ad una discussione.

Superbonus nuovo emendamento, ripensamenti sul blocco totale?

Per quanto riguarda l’edilizia libera, Bertoldi ha riferito che si stanno ascoltando le parti in causa e ha chiarito che in effetti risultano delle criticità:

“ Il cittadino che ha non fatto il 110% ma ha cambiato i serramenti o la caldaia sfruttando il bonus 50% con il decreto, così come è scritto, potrebbe incontrare delle difficoltà.”

L’esponente di Fratelli d’Italia ha specificato che prima si dovrebbe fare il contatto, poi viene versato l’acconto del 50% e in seguito, dopo tre mesi, partono i lavori. In questo modo- sembra- che i problemi dovrebbero risolversi.
Anche per quanto riguarda il Sisma Bonus sono state annunciate risposte confortanti. Le pratiche riferite al terremoto del 2016 sono 25mila, meno della metà delle 62mila totali.

Cosa potrebbe cambiare

Per quanto riguarda, invece, le case popolari, il governo dovrebbe dare delle risposte anche su questo e sulle onlus. L’esecutivo ha riferito di stare studiando dei modi per trovare delle coperture, quindi si attendono risposte positive.
Soluzioni in vista anche per i detentori dei crediti 2022 che non hanno ancora potuto cederli ma servirebbe un impegno delle banche.

Bertoldi, infatti, ha sottolineato che non si può ancora prorogare la misura in seguito a quella fino al 31 marzo. Quindi parte di questi crediti rischiano di non essere ceduti entro il termine utile e di essere usati solo “i solo in detrazione da parte del detentore”.

Il governo, quindi, auspica una soluzione senza arrivare alla cessione effettiva.
Secondo l’Istat, inoltre, i dati sulla crescita 2022 sono al ribasso a causa del Superbonus. Ciò evidenzia come sul calcolo abbia pesato il calcolo sui crediti di imposta. Numeri negativi che sembrano dare manforte alla decisione del ministro Giorgetti di stoppare la cessione dei crediti e gli sconti in fattura. Ora il governo potrebbe fare il punto della situazione organizzando un tavolo tecnico per ricevere il decreto dello scorso 16 febbraio.