Arriva il decreto Asset per contrastare il caro voli sulle tratte nazionali tra Sardegna e Sicilia ma rispetto al testo iniziale risulta depotenziato. Nel nuovo decreto Asset approvato definitivamente, infatti, è stato tolto il tetto del 200% ai biglietti rispetto alla media del volo. Le compagnie aeree, dopo il decreto voli di agosto, avevano protestato inviando anche una lettera alla Ue. In seguito la compagnia low cost Ryanair aveva minacciato di togliere molti collegamenti da e per le isole. Dunque, i vettori vincono il braccio di ferro contro il governo italiano.

Dopo le proteste delle compagnie aeree, la Commissione aveva ammonito il governo in merito al rischio di una procedura d’infrazione nel caso in cui il decreto fosse rimasto com’era.

Rincari voli, cosa cambia con il decreto Asset contro i prezzi folli degli aerei

La modifica è così arrivata e ora si chiama «Disposizioni per la trasparenza dei prezzi praticati sui voli nazionali». La norma era nata per contrastare i forti rincari dei voli aerei e l’aumento dei prezzi, soprattutto in merito ai voli carissimi per le isole italiane.
Oltre al rafforzamento dell’antitrust sul trasporto aereo, l’autorità potrà dare vita ad accertamenti in caso di condotte restrittive della concorrenza o di abuso di posizione dominante subiti dagli algoritmi, soprattutto in quel periodo in cui la domanda è molto alta. Il decreto, poi, vieta anche la “profilazione” degli utenti e la discriminazione in base al tipo di smartphone o dispositivo usato. I gestori aeroportuali dovranno invece rendere noti i sussidi ricevuti dalle compagnie aeree per garantire una maggiore trasparenza. Le amministrazioni competenti devono, invece, fissare le tariffe massime praticabili dalle compagnie qualora ci sia un leggero aumento dei prezzi. Il livello massimo tariffario dovrà essere indicato nel bando di gara. In più l’Antitrust avrà maggiori poteri ispettivi e potrà anche assumere dieci persone che costeranno 1,8 milioni di euro l’anno.

La questione Ue del bagaglio a mano

Alcune settimane fa, Michael O’Leary aveva anticipato il taglio dei voli aerei Ryanair per Sardegna e Sicilia. Alcune rotte saranno tolte da novemre e in più il Ceo aveva definito il decreto “stupido” perchè così si rischiava solo un altro aumento dei prezzi dei voli. Anche altre compagnie low cost avevano criticato il decreto.
Nel frattempo, se i vettori vincono in merito al taglio del 200% del tetto del 200% ai biglietti rispetto alla media del volo, potrebbe andare diversamente per quanto riguarda il bagaglio a mano. A breve, infatti, al Parlamento Ue si voterà per decidere se le compagnie aeree low cost debbano o meno includere nel prezzo del biglietto anche il bagaglio a mano. Una sentenza europea, infatti, aveva anticipato che il bagaglio a mano è parte essenziale del viaggio, per cui non dovrebbe essere fatto pagare a parte. Prossimamente si saprà cosa decreterà il voto finale e se davvero questo non sarà più un servizio da pagare extra.

All’Ansa Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy ha detto:

“Che siamo sulla strada giust ce lo conferma l’Unione europea che proprio in queste ore ha deliberato in merito ai diritti del passeggero di avere un bagaglio a bordo adeguato e la stessa autorità della concorrenza e mercato che proprio l’altro giorno ha attivato un’altra procedura di accertamento nei confronti sempre di Ryanair, già sanzionata oltre 11 volte in pochi anni per aver violato le regole di mercato e aver violato i diritti di cittadini e utenti”.

Riassumendo

  • Nel nuovo decreto Asset approvato definitivamente, è stato tolto il tetto del 200% ai biglietti rispetto alla media del volo
  • L’autorità potrà dare vita ad accertamenti in caso di condotte restrittive della concorrenza
  • In più l’Antitrust avrà maggiori poteri ispettivi