Si va a fare la spesa e quasi tutti i prodotti costano di più. Poi ci sono le bollette, e ancora il carburante, i voli aerei, gli alberghi e il corredo scolastico. La lista dei rincari prezzi è finita? A quanto pare no. Infatti, anche andare in vacanza in montagna il prossimo inverno costerà molto di più. Skipass e hotel arriveranno a prezzi esagerati e la colpa è sempre della crisi energetica. Capita già di ascoltare persone intenzionate a non rinunciare alla settimana bianca ma sul piede di guerra a causa dei prezzi folli.

Qualcuno rinuncia, qualcuno no o magari ci penserà più avanti, visto che la stagione non è ancora iniziata. Rispetto al 2021 i costi saranno più alti, anche se al momento non è possibile quantificare l’aumento in termini precisi. Basta però dare un’occhiata ai vari di prenotazione alberghiera, inserendo una località montana in Italia per notare dei prezzi palesemente più alti.

Rincari prezzi anche per gli skipass , la vacanza in montagna diventa un salasso

La causa va ricercata nei rincari delle bollette, del costo del gasolio, dei generi alimentari, che di conseguenza fanno aumentare i costi di gestione degli alberghi, dei trasporti, delle scuole di sci e delle varie attività che girano intorno al turismo invernale in montagna. L’inflazione, quindi, colpisce anche la settimana bianca. Anche gli skipass aumentano del 10%. I gestori degli impianti pensano che questa percentuale non basterà a coprire i costi legati all’energia. Secondo alcuni dati forniti da il Sole 24 Ore, generalmente, si spenderà circa il 13,2% in più per lo skipass relativo ad alcune mete rinomate come Bormio, +11,3% a Cortina d’Ampezzo e circa il +10,4% per le varie località delle Dolomiti.

Aumenti per alberghi e turismo invernale

E dopo i rincari dei prezzi per gli skipass, va ancora peggio va per quanto riguarda gli hotel.

A causa dei maggiori costi di gestione per bollette, riscaldamento, aumento dei prezzi del cibo etc, per soggiornare in albergo bisognerà sborsare fino al 30% in più. Cifre da non da poco che rischiano di scoraggiare il turismo invernale e non solo. Immaginiamo una famiglia o una coppia che già deve affrontare i vari rincari tra carburante, bollette, spesa etc, e si troverà davanti un preventivo per una settimana bianca rincarato mediamente del 10%-30%. Che cosa sceglierà di fare? Rinunciare oppure andare ugualmente in vacanza pagando di più? Ovviamente sono scelte personali ma in linea di massima è chiaro pensare che una larga fetta sceglierà di rinunciare. Le conseguenze, insomma, saranno temibili per tutti senza una via d’uscita da questo tunnel chiamato inflazione.