Non solo bollette e luce e gas, che hanno subito pesanti rincari da gennaio, ma gli aumenti folli stanno interessando anche il carburante e persino molti alimenti come verdure, pasta, pane e il caffè.

Rincari prezzi pane, pasta e verdure, cosa c’entra la guerra Russia e Ucraina e perché si rischia la carestia

Tra i motivi dei forti aumenti c’è sicuramente la tensione tra Russia e Ucraina, che rischia di provocare nuovi aumenti come hanno fatto notare anche le associazioni di categoria.

L’invasione russa, infatti, potrebbe avere delle conseguenze pesanti sul mercato del grano e delle materie prime agricole causando un aumento del prezzo dei cereali. E se già i rincari si sono fatti sentire, il peggio potrebbe ancora arrivare.
Le quotazioni internazionali di grano per il pane e mais per l’alimentazione animale volano con un balzo del 4,5% e del 5% secondo l’ultima analisi della Coldiretti. Il timore maggiore, ha sottolineato l’associazione, è che il conflitto possa danneggiare le infrastrutture e bloccare le spedizioni provocando un crollo delle disponibilità “ed il rischio concreto di carestie e tensioni sociali.”

Per il nostro paese si tratta di un problema enorme visto che importa il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti dalla Russia e dall’Ucraina. A questo va aggiunto il rincaro dei costi delle semine per la produzione di grano a causa del caro energia.

Secondo Ettore Prandini, presidente di Coldiretti: “Nell’immediato occorre quindi garantire la sostenibilità finanziaria delle aziende e delle stalle affinché i prezzi riconosciuti ad agricoltori e allevatori non scendano sotto i costi di produzioni in forte aumento per effetto dei rincari delle materie prime anche alla base dell’alimentazione degli animali “.
A causa del rincaro delle bollette di luce e gas e del carburante, anche la spesa degli italiani ha subito un aumento del 20%.

Solo il pane è aumentato dell’11%.

Aumenta anche il prezzo del caffè

E se il rischio di un aumento spropositato dei prezzi per pane, pasta, biscotti e altri prodotti è concreto, a far preoccupare è anche il prezzo del caffè. Basti pensare che da nord a sud, il prezzo di una tazzina di caffè è passata da 1,09 euro di qualche mese fa fino a 1,50 euro. Le quotazioni sono raddoppiate e anche i torrefattori hanno difficoltà ad approvvigionarsi. I rincari su materie prime, trasporti ed energia, quindi, rende difficile mantenere il prezzo del caffè a 1 euro, rialzi che poi coinvolgono anche il cappuccino e altre bevande tipiche della colazione all’italiana.

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