Il governo Meloni ha fretta. La presidente del Consiglio vorrebbe affrontare l’emergenza caro-bollette già da questa settimana, consapevole che famiglie e aziende italiane hanno bisogno di risposte immediate. Al momento, l’ipotesi più credibile è un maxi emendamento al decreto Aiuti ter, per dare tempo all’esecutivo di completare il rodaggio delle prime settimane. I rincari delle bollette, intanto, rimangono un problema non di poco conto e per il governo è sicuramente una delle prime emergenze da affrontare.

Le notizie che arrivano giorno dopo giorno non lasciano ben sperare in merito ad un calo delle fatture di energia e gas per le famiglie.

Anzi, potrebbe andare peggio se pensiamo anche al caro-vita. Cosa vuole fare, quindi, il nuovo governo?

 Il nuovo piano del governo Meloni

A questo proposito, è doveroso ricordare come il nuovo esecutivo non abbia ancora completato le caselle di tecnici e sottosegretari. Ecco perché è difficile pensare a un governo interessato subito a un quarto decreto Aiuti. Nell’eventualità dovesse rendersi necessario, arriverebbe tra qualche mese. Ma qual è il piano dell’esecutivo per contrastare il caro-bollette? Ecco le prime soluzioni avanzate dal governo del centrodestra.

Caro-bollette: aumento del bonus da 150 euro ed estensione della platea di beneficiari

Il primo provvedimento che il governo dovrebbe prendere contro il caro-bollette per l’aumento del bonus da 150 euro per le famiglie. Ancora non è dato sapere di quale cifra si stia parlando, ma è probabile un allargamento della platea di beneficiari. Il precedente governo, guidato da Mario Draghi, aveva riconfermato il bonus da 150 euro per tutti coloro che hanno un reddito pari o inferiore a 20.000 euro. Si parla però anche di un possibile allontanamento del governo Meloni dalla linea mantenuta fin qui dall’esecutivo Draghi.

Tra le altre cose, per sostituire la misura del bonus introdotto per la prima volta dall’esecutivo Draghi si ipotizza un intervento sul bonus sociale di cui oggi beneficiano tutti coloro che hanno un Isee fino a 12.000 euro.

L’idea è di aumentare il tetto limite dell’Isee fino a 15.000 euro. Tale misura consentire a oltre 500.000 famiglie italiane di non dover pagare i rincari delle bollette di luce e gas previsti nel corso dei prossimi mesi.

Un’altra misura richiesta in prima persona da Matteo Salvini è una moratoria dei distacchi per le aziende e le famiglie che non riescono a pagare le bollette. Per finanziare questa moratoria, il leader leghista invoca una pace fiscale, tema caro a Lega e Forza Italia durante l’ultima campagna elettorale. C’è però anche chi ritiene le posizioni del numero uno della Lega un po’ troppo esuberanti – tra virgolette – rispetto al suo peso specifico all’interno del governo. La sensazione dall’esterno è che Salvini stia cercando di dettare la linea del governo a maggioranza Fratelli d’Italia. E questo di certo non fa piacere agli onorevoli di Fratelli d’Italia e ai ministri in quota FdI.