Il 2023 non è iniziato affatto bene per quanto riguarda i rincari dei prodotti alimentari. Prima è stata la volta degli aumenti dei prezzi del carburante, accompagnati da una speculazione non indifferente dopo il taglio allo sconto taglia accise, adesso tocca anche ai rincari per la spesa alimentare. E ovviamente è una conseguenza degli aumenti della benzina e del gasolio. Infatti, come un effetto domino, la stangata che sta colpendo i carburanti avrà delle conseguenze anche su alimenti e trasporti. Insomma, senza giri di parole, bisogna aspettarsi nuovi prezzi in salita quando andiamo al supermercato a fare la spesa.

 Gli aumenti, infatti, hanno messo in ginocchio anche le imprese che operano nel trasporto pubblico e quelle legate alla logistica e il settore alimentare.

Rincari alimentari e trasporti, il rischio di una nuova stangata anche nel 2023

Basti pensare che l’88% dei prodotti che troviamo negli scaffali arrivano dal trasporto su gomma. E’ chiaro che con l’aumento dei prezzi del carburante, gli autotrasportatori dovranno far fronte a maggiori spese per trasportare gli alimenti alla GDO. Il risultato, come accaduto ad inizio 2022, è un rialzo dei prezzi per tanti cibi che portiamo in tavola. Bisogna anche aggiungere che il 5 febbraio scatterà l’embargo verso i prodotti petroliferi raffinati made in Russia.

Quali sono i prodotti che rischiano di aumentare ancora quest’anno

Ma quali sono i cibi che rischiano di aumentare ancora quest’anno? Difficile escludere qualcosa. Si parte dal riso, olio di oliva, con i prezzi già schizzati al +10,9% e quelli dell’olio d’oliva al +7,2% , ma anche le carni sono già aumentate e rischiano di diventare ancora più care, così come i formaggi. Alcuni tipi come Asiago, Gorgonzola e Taleggio hanno subito già rincari del +2,1% rispetto a ottobre. Altri record riguardano i formaggi duri come Pecorino Romano e Grana Padano, aumentati del +1,8%. Rialzi anche per il prezzo delle uova, la farina, ma anche frutta e verdura.

In particolare costano di più arance e mandarini, pompelmi, limoni, mele, pere e uva. E che dire dei prezzi della pasta e del latte? Per quanto riguarda la pasta, una recente indagine del Salvagente ha appurato che la maggior parte dei marchi hanno subito rincari e ormai trovare un pacco di spaghetti a poco è impossibile. Per alcuni si parla anche di prezzi sopra i 2 euro al chilo. Non va meglio per il latte, che pure potrebbe arrivare a 2 euro al litro. Gli ultimi prezzi, in fondo, non lasciano presagire nulla di buono. Rincari possibili anche per il pane e derivati. Insomma, fare la spesa era già diventato un problema nei mesi scorsi ma di questo passo potrebbe andare anche peggio.